Guerra ai piccioni, Spoleto spiega come vincere al Congresso Ornitologico di Trento / Ma se piove sono guai - Tuttoggi.info

Guerra ai piccioni, Spoleto spiega come vincere al Congresso Ornitologico di Trento / Ma se piove sono guai

Redazione

Guerra ai piccioni, Spoleto spiega come vincere al Congresso Ornitologico di Trento / Ma se piove sono guai

Mar, 10/09/2013 - 20:03

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(Carlo Vantaggioli) – Spoleto può vantare primati in molte cose. Del resto la “primazia” è un po’ il peccato veniale della spoletinità che pensa di essere autosufficiente nei secoli dei secoli, senza che il mondo esterno in evoluzione tocchi minimamente la natura dell’autoctono. E così anche nell’amministrazione del bene comune Spoleto si fa rispettare e riconoscere. L' impronta “superiore” è incisa e marcata. Come quando si decide di sperimentare soluzioni rivoluzionarie nell’annoso conflitto contro i Colombi. Detto così sembra quasi un intervento necessario sotto l’egida dell’Onu, per il ristabilimento dei confini e del rispetto delle popolazioni civili, ormai decimate dai bombardamenti di guano.

In realtà è una prosaica caccia ai piccioni che smerdano tutto e tutti in copiosa abbondanza, dentro i confini del centro storico ed anche fuori, in periferia. Da tempo sono in corso studi e ricerche su come combattere il fetido animalaccio scacarellante, che oltretutto si riproduce più velocemente delle tasse. Molte le pensate geniali in campo: si va dal grano avvelenato con robaccia chimica che blocca la riproduzione del “simpatico” pennuto (gli seccano i “cosìdetti”, per chiarirci), fino ai bombardamenti con onde sonore, che pare abbiano fatto strage di civili muniti di apparecchi Amplifon più che di uccelli-Dj, per finire con la chiusura delle fontanelle, strategico punto di rifornimento del piccionaccio che ivi si reca per tolettarsi e bere.

Di tutte, quest’ultima è un vero capolavoro dell’Arte della Guerra, così come anche citato nell’omonimo e famoso libretto del Generale Sun Tzu, dove la tecnica di chiudere i rifornimenti all’esercito avversario era una delle opzioni in campo più sofisticata. Ovviamente la paternità della cosa è tutta spoletina, tanto che ci viene fatto sapere dall’Amministrazione comunale che un'apposita delegazione si sta recando a Trento per un congresso di Ornitologia, nel quale verrà esposta dotta relazione su “Specie e popolazioni problematiche: conoscenza e gestione dei conflitti”.
Ovviamente sarà il Terrore, allorchè introdurremo la questione, ed al piccione maledetto non rimarrà che pensare alla sua fine, magari spiedato, o in fuga verso altri territori, alla ricerca di acqua, possibilmente non di rubinetto.
Pare però che la pratica denominata con fantasia prodigiosa “Fonti secche”, abbia dei limiti imprevedibili nel caso di pioggie copiose (sigh!).

In quei casi, tra i pennuti delinquenti, scatta un tam tam vorticoso e tutti, anche nel caso di emigrazioni temporanee, tornano al punto di partenza con grandi strillazzi che pare dicano “Daieee…se beve gratisseee”. Questi vecchi pendagli da forca con le ali, sono dei veri scrocconi, e a nulla vale chiudergli le botti. Per non dire poi di qualche anonima mano rivoluzionaria che riapre nottetempo le “fontanelle secche”, al grido di “Occupy Colombo”.
Un conflitto vero e dagli esiti imprevedibili tanto da aver preso molto tempo all’intelligence comunale nell’analisi strategica e con risultati magrissimi ovvero da piccione senza ripieno (“l'empitura” per gli addetti ai lavori, ndr.). Alla fine però a Palazzo Comunale si è pensato che vale più la gloria “trentina” che la realtà, anche perchè una nefasta specie ornitologica d'assalto si sta per addensare all'orizzonte: chiamasi “Uccello Padulo”. E di questi tempi non c'è Task Force o Fonte Secca che tenga. Sono solo …azzi amari! Pardon, Uccelli per diabetici. E per la gioia e l'orgoglio di noi tutti, che scontiamo crisi endemiche di autostima, ecco il comunicato dell'amministrazione comunale:

“XVII CONVEGNO ITALIANO DI ORNITOLOGIA – Il Comune di Spoleto presente a Trento dall'11 al 15 settembre – Il Comune di Spoleto parteciperà al XVII Convegno Italiano di Ornitologia (CIO) che si terrà a Trento dall’11 al 15 settembre –

Il problema dei colombi urbani affrontato con un esperimento di riduzione della risorsa acqua” questo il titolo della comunicazione orale che verrà presentata nella sessione “Specie e popolazioni problematiche: conoscenza e gestione dei conflitti”.

La sperimentazione, effettuata a Spoleto qualche anno fa, è parte di una più ampia ricerca tecnico-scientifica svolta dall’Ufficio Ambiente del Comune di Spoleto, in collaborazione con il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Perugia e finalizzata all’individuazione di una soluzione definitiva al problema igienico-sanitario dei colombi urbani nel centro storico di Spoleto. Spoleto possiede l’eccezionale dotazione di 36 fontane e lavatoi pubblici: l’acqua è una delle risorse ecologiche essenziali per il colombo in ambiente urbano, e viene utilizzata per bere e fare toletta.

L’ipotesi di ricerca, per cui il Comune dispose la chiusura di tutte le fontane e lavatoi del centro storico per 30 giorni, si basava sulla possibilità di sottrarre alla disponibilità dei colombi l’acqua delle fontane pubbliche cittadine per farli allontanare dal centro storico. Allora l’esperimento (denominato “Fonti secche”) non raggiunse lo scopo prefissato, probabilmente a causa di gravi perturbazioni delle condizioni sperimentali previste (riapertura “clandestina” di alcune fontane e abbondanti e continue precipitazioni piovose durante il periodo di sperimentazione).
Tuttavia, il calo numerico di colombi in tutti e 5 i siti dormitorio campione, registrato nel primo conteggio a fontane chiuse dopo 10 giorni di condizioni meteo ottimali, rappresenta un dato particolarmente interessante che conferma l’ipotesi sperimentale di partenza.

In considerazione del fatto che, ad oggi, in nessuna realtà urbana importante italiana ed europea è mai stato definitivamente risolto il problema ecologico-sanitario derivante dal colombo urbano, la sperimentazione effettuata a Spoleto riveste particolare carattere di unicità e interesse, in quanto non si conoscono studi e interventi che abbiano considerato il ruolo primario della risorsa acqua per le popolazioni urbane di questo problematico volatile”.

E siate comprensivi, in questi casi la Dolce Vita è più forte di noi che, naturalmente, adoriamo le tentazioni !
(Riproduzione riservata)

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