Era uno dei tanti obiettivi della nuova amministrazione Stirati: riportare la 54esima Stagione di Spettacoli Estivi, sospesa lo scorso anno per problemi strutturali e logistici, allo splendido Teatro Romano di Gubbio. Il sindaco è riuscito nell’intento e lo ha comunicato nella conferenza di presentazione dell’evento, insieme a Biancamaria Ragni del Teatro Stabile dell’Umbria e Augusto Ancillotti, assessore alla Cultura.
“Era un impegno preso – ha ribadito il primo cittadino – e sono lieto di annunciare che è stato mantenuto. Pure in una situazione di ristrettezze economiche e comprensibili difficoltà, siamo riusciti a mettere in piedi una stagione che, anche se ridotta, è di ottimo profilo qualitativo. Questo grazie alla collaborazione con il TSU e con la Soprintendenza, che si è adoperata nella rimozione degli ostacoli. Il Teatro Romano è stato in passato attrattiva per un pubblico di appassionati stranieri e deve tornare ad essere il punto di riferimento della cultura estiva regionale e nazionale. Lo abbiamo affermato con forza nell’incontro avuto con la presidente della Regione Umbria Marini e su tale linea intendiamo proseguire, per un rilancio adeguato, anche in sinergia con forze economiche private”.
L’assessore alla Cultura Ancillotti ha sottolineato come la Stagione di spettacoli, in una scenografia naturale come quella dello sfondo della città, si arricchisca di un valore aggiunto: “Non abbiamo nulla da invidiare per bellezza ad un altro prestigioso teatro all’aperto come quello di Taormina, e la qualità degli spettacoli si somma alla incomparabile visione della città di pietra. Anche se quest’anno sono solo tre gli spettacoli in cartellone, il Teatro Romano torna a vivere anche per altre iniziative, come quella di sabato prossimo, 19 luglio, con l’allestimento per le Tavole Eugubine o per i concerti di ‘Gubbio No Borders’”.
Ragni è poi entrata nel vivo della presentazione, sottolineando come le proposte siano all’insegna del divertimento intelligente, con titoli contemporanei ma con spunti collegati alla tradizione, come lo spettacolo di un inedito Paolo Rossi, protagonista assoluto di una maratona che va da Molière, passando per Jannacci e Gaber, fino a Shakespeare. Notazione di cronaca, la presenza dell’eugubino Fabio Vagnarelli che recita con gli ‘Oblivion’, ensamble di attori, tra musica, canto, ballo. Prezzi invariati e contenuti, per facilitare una partecipazione più ampia possibile, a portata delle tasche degli spettatori.
Programma – Sabato 2 agosto, ore 21.15 – “L’importante è non cadere dal palco” – lezioni di teatro con Paolo Rossi, per la prima volta sul palco del Teatro Romano, e con Emanuele Dell’Aquila e Alex Orciari. Rossi ripercorre il meglio del suo repertorio con uno spettacolo ricco di aneddoti che riguardano la sua vita e il suo mestiere, svelando al pubblico quello che c’è dietro ai pezzi migliori, alle battute, ai personaggi che lo hanno reso grande. Dal cabaret a Molière, Cecchelin, Jannacci, Gaber, fino ad arrivare a Shakespeare, Rossi racconta il teatro nel modo che da sempre lo contraddistingue: irriverente, rivoluzionario, pirotecnico, incontenibile.
Giovedì 7 agosto, ore 21.15 – “Mistero Buffo” del Premio Nobel Dario Fo con Ugo Dighero, che presenta due fra i brani più divertenti del repertorio di Dario Fo, ‘Il primo miracolo di Gesù bambino’ e ‘La parpàja topola’, il tutto condito con leggerezza e poesia, tipiche dei racconti dell’autore italiano più rappresentato nel mondo. Il ritmo incalzante e l’interpretazione simultanea dei personaggi delle due storie, consentono a Dighero di mettere in campo le capacità attoriali, dando vita a una galoppata teatrale dal ritmo mozzafiato con risate a non finire.
Mercoledì 13 agosto, ore 21.15 – “Othello la h è muta” testi di Davide Calabrese e Lorenzo Scuda con gli Oblivion: Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli, al pianoforte Denis Biancucci, arrangiamenti musicali Lorenzo Scuda, consulenza registica Giorgio Gallione. Instancabili e in continuo fermento creativo, tornano a Gubbio gli Oblivion con il loro nuovo spettacolo, per demolire a colpi di grottesca ironia sia l’Othello di Shakespeare che l’Otello di Verdi. In novanta minuti giocano con arie d’opera, canzoni pop, citazioni irriverenti e gag esilaranti. Teatro comico musicale al suo meglio, arricchito da equilibrismi canori e montaggi beffardi ma impeccabili di questi cinque formidabili attori e cantanti.