Ad oltre un mese di distanza dalle dimissioni dell’assessore Giordano Mancini, il rimpasto della giunta comunale di Gubbio è finalmente servito.
Il sindaco Filippo Stirati, “dopo varie riflessioni e incontri di carattere amministrativo-istituzionale”, ha infatti ufficializzato stamattina (lunedì 18 gennaio) il riassetto dell’esecutivo, “legato a doppio filo alla rimodulazione dei gruppi consiliari”, specie dopo la nascita di ‘Democratici per Gubbio’ con Brunelli, Biancarelli e Cecchetti, i tre che a luglio sono passati dai Led al Gruppo Misto.
Ad essere “sacrificato” è l’assessore alla Cultura e Turismo Oderisi Nello Fiorucci. In giunta entrano l’ex vicesindaco Rita Cecchetti (Dem per Gubbio) – a cui vanno le deleghe ‘Risorse umane e personale’ e ‘Patrimonio’ – e Marco Morelli (Scelgo Gubbio) che si prende ‘Bilancio’ e ‘Sviluppo economico’ del dimissionario Mancini. “Smembrati” Turismo e Cultura: il primo sarà dell’assessore Gabriele Damiani, la seconda è stata affidata a Giovanna Uccellani.
Negli scranni del Consiglio lasciati vacanti da Cecchetti e Morelli, passati in giunta, entrano rispettivamente Mirko Pompei (Led) e Francesco Sebastiani (Scelgo Gubbio).
“Nello Fiorucci – ha fatto sapere Stirati – non fa più parte della giunta non per motivi di demerito ma per una situazione squisitamente politica in termini di rappresentanza. Mi ha messo a disposizione le sue deleghe, seppur amareggiato dispiaciuto, in modo elegante, signorile e civile, permettendo al sindaco di riassegnarle ad altri. Fiorucci ha garantito un lavoro e un metodo che rappresentano un patrimonio per la nostra amministrazione. L’impegno sul turismo lo abbiamo da sempre manifestato con molta convinzione e determinazione, superando sempre alla grande anche le crisi del 2016-2017”.
Stirati ha poi criticato chi ha messo sullo stesso piano la situazione politica di Gubbio e Spoleto: “Un accostamento caratterizzato da una grave forzatura di carattere politico, dato che la maggioranza di questa città non ha mai messo in discussione il sindaco e il suo programma, né tantomeno ha presentato mozioni di sfiducia nei confronti del primo cittadino come avvenuto a Spoleto. Sono situazioni completamente diverse. Bisogna essere rispettosi delle comunità e dalla realtà, non fosse altro perché la nostra ha una sua vita democratica, che ha ricevuto un consenso elettorale a prova di smentita“.
Il nuovo assetto di giunta – ha ribadito Stirati – “è figlio di una questione di rappresentanza politica, sorta proprio con la diversa composizione consiliare verificatasi nella maggioranza. Non avviene ovviamente in maniera indolore, ci sono stati passaggi con confronti, dinamiche interne, ‘conflitti’ civili, attraverso i quali abbiamo ritrovato il senso del nostro lavoro e ribadito alcuni punti fermi ed inequivocabili. Si riparte da qui, concentrati su quello che dobbiamo fare fino al 2024!”.