Il sindaco Diego Guerrini e l’assessore Raffaello Di Benedetto rispondono con una nota alla polemica di Sel sul le aree pubbliche residenziali in vendita. “La revisione del PRG del comune di Gubbio – affermano – sta procedendo alacremente e sicuramente entro il mese di ottobre il documento sarà posto all’attenzione dell’apposita commissione consiliare comunale per procedere alla valutazione del documento, come già ampiamente annunciato in diversi incontri pubblici. L’iter di approvazione sarà poi quello previsto dalla legge. La decisione di procedere a tale revisione, per parti separate, tra la rivisitazione normativa e le modifiche alla parte cartografica, permetterà sicuramente una capacità attuativa delle previsioni molto più veloce. Questa procedura permetterà di eliminare tra l’altro la filosofia prevista dal vecchio piano del “tutto e subito” che molte preoccupazioni ha dato alle piccole imprese ed alle famiglie che, possedendo solo parte di una macroarea, non sono riuscite per anni ad attivare le previsioni. Dov’era l’ex assessore Lupini quando si approvavano le norme dell’attuale PRG? Quelle si, che effettivamente hanno consentito realizzazioni edilizie sul nostro territorio alle sole imprese più strutturate, lasciando in disperazione tutte quelle piccole realtà imprenditoriali che hanno dovuto sopportare un ruolo di sub-appaltatori in quanto non capaci di sostenere la politica del “tutto e subito”. Quante piccole imprese in questi anni hanno interrotto la loro attività licenziando personale per questo motivo? La possibilità ora di attivare aree più estese, per la realizzazione di quelle che sono le esigenze di più soggetti capaci di attivare le loro previsioni anche in tempi successivi, consentirà senza preoccupazione di poter utilizzare anche aree più estese, ben sapendo che il loro acquisto non sarà possibile solo da parte degli speculatori immobiliari. Proprio il contrario di quanto viene affermato dallo stesso esponente politico di SEL che probabilmente ha fatto ora come allora, considerazioni improntate a valutazioni urbanistiche errate. In gergo si potrebbe dire “idee poche ma confuse”.