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Gubbio, forse presto un film su San Francesco di Liliana Cavani

“C'è la possibilità che la regista Liliana Cavani possa scegliere anche la città di Gubbio come set del suo prossimo film su S. Francesco. Per l'auspicabile attuazione di questo progetto la Regione potrà, e dovrà, dare un contributo decisivo, anche di carattere economico, considerando i grandi benefici ad esso legati di promozione e di immagine per l'Umbria intera”. Così il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro) in una lettera aperta indirizzata alla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, e agli assessori regionali Fabrizio Bracco e Fernanda Cecchini. Goracci ritiene che se “malauguratamente” la Regione non si impegnasse per la realizzazione di questo progetto, ciò sarebbe la conferma che per il Governo regionale “ci sono città e territori 'figli' e città e territori 'figliastri'. E questo costituirebbe per gli Eugubini un altro sgarbo da dover digerire”.

Il consigliere Goracci spiega nella sua missiva che a Gubbio “si parla da settimane della possibilità che la regista Liliana Cavani possa scegliere anche la città dell'incontro con il lupo come set del suo prossimo film su S. Francesco, e questa mattina la notizia è stata riportata da organi d'informazione regionale. È noto – aggiunge – il mio giudizio sull'ambiguo e contraddittorio comportamento che la Regione dell' Umbria ha avuto sul trasferimento della fiction di Don Matteo da Gubbio a Spoleto e delle 'pillole' promozionali che vengono trasmesse in TV prima della messa in onda dei nuovi episodi del prete-detective”.

“Il 13 gennaio scorso in una mia nota – ricorda Goracci – stigmatizzavo l'atteggiamento scorretto avuto dalla Regione in quella circostanza, sottolineando che 'l'unica scelta saggia che la Regione può e deve fare dopo questo ulteriore sgarbo a Gubbio è aprire un tavolo di confronto con la Luxe Vide con il quale si stabilisca che Gubbio debba essere un riferimento per le prossime produzioni'. Ovviamente, aggiungo ora, stesso discorso vale anche per altri soggetti che non siano Luxe Vide. Mi pare proprio – conclude – che ora potrebbe essere arrivato il momento di cancellare quello 'sgarbo': l' eventuale produzione del nuovo film su S. Francesco di Liliana Cavani a Gubbio avrà dei costi significativi, e se è evidente che una parte decisiva, per sostenere questi oneri, dovranno averla il Comune di Gubbio e diversi operatori economici della città, è altrettanto vero che la Regione potrà e dovrà dare un contributo, anche economico, decisivo”.

Insomma Il consigliere Goracci si fa interprete di una città “inconsolabile” che cerca riparazione al torto subito ( tale sembra essere ormai senza più ombra di dubbio), magari con la realizzazione del progetto cinematografico della regista Liliana Cavani. Inutile riprendere tutte le numerosoe considerazioni sulla libertà di un soggetto privato, la Lux Vide, di scegliere cosa è meglio per il suo lavoro. Sembra che questo non sia possibile in questa Regione dove chi viene per un lavoro è come se si sposasse “finchè morte non lo separi” con le realtà locali. E poi magari si ha il coraggio di ridere di certe antichè rigidità coniugali del Sud d'Italia.

( Carvan)