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Gubbio, firmato ‘Protocollo d’Intesa per la Legalità e Prevenzione infiltrazioni criminali’

E’ stato sottoscritto questa mattina, nella sede del Comune di Gubbio, il ‘Protocollo d’Intesa per la Legalità e la Prevenzione dei tentativi di infiltrazione criminale tra la Prefettura di Perugia e il Comune di Gubbio’, alla presenza del sottosegretario al Ministero dell’Interno Gianpiero Bocci. Ad apporre la firma, di fronte alle massime autorità regionali delle forze dell’ordine, sono stati il sindaco Filippo Mario Stirati e il prefetto di Perugia Raffaele Cannizzaro, mentre lo stesso sottosegretario ha controfirmato l’atto che segna un punto fermo nel patto di collaborazione tra centralità dello Stato e autonomie locali.

E’ un evento di grande rilevanza – ha commentato il sindaco Stirati nel ringraziare tutti i presenti – non solo formale ma sostanziale, che segue a pochi giorni l’incontro pubblico con la cittadinanza sul tema dell’accoglienza e integrazione degli immigrati. Un momento di confronto non facile, al quale lo stesso prefetto Cannizzaro ha apportato un contributo di grande impegno al di là del ruolo istituzionale. E’ fondamentale una corretta e chiara informazione per migliorare il livello di prevenzione e garantire l’ordine pubblico in tutte le forme e collaborazioni possibili, per quel patto di cittadinanza attiva e consapevole che è la base della democrazia. Agitare spauracchi seminando tensioni e allarmismi non è un buon servizio alla pacifica convivenza, di cui siamo portatori come storia e tradizione”.

Dal canto suo, il prefetto Cannizzaro ha sottolineato “l’impegno delle istituzioni nel sottoscrivere atti negoziali tra lo Stato centrale e i governi locali, per colmare un vuoto pericoloso lasciato nel ridisegnare le autonomie. Occorre rimettere al centroha sottolineato Cannizzarola capacità di dialogo e cooperazione in temi di sicurezza e prevenzione, con le varie attività messe in campo dalle forze di polizia dello Stato. Fondamentale un monitoraggio costante che garantisca la mappatura dei vari fenomeni e tentativi per poterli stroncare sul nascere,  che a volte si registrano anche nella Regione Umbria, particolarmente appetibile in alcuni settori come edilizia, appalti, commercio, ambiente. Sono circa 15 i protocolli già sottoscritti ma molte altre sono le richieste pervenute”.

Anche il sottosegretario agli Interni Bocci ha voluto ribadire “il valore delle risposte decentrate dello Stato, con protocolli che vengono siglati nei territori a ribadire la presenza autorevole delle istituzioni, vicine alle problematiche da risolvere. Anche se in Umbria non è messo a rischio il sistema di coesione sociale e non esistono dimensioni di allarmismo, come in altri  luoghi, di infiltrazioni conclamate e di immigrazioni massicce, grazie ad un’attenzione mirata a questo territorio, pure la consapevolezza di mutamenti epocali deve vederci tutti impegnati in prima linea. Il rispetto della legalità e la severità nei controlli e nel rispetto delle regole deve andare di pari passo con quella politica di accoglienza e integrazione di cui l’Umbria è portatrice. Soprattutto quando si parla di numeri, come nel caso della comunità eugubina,  che non sconvolgono gli equilibri sociali, ma sono facilmente gestibili  rispetto alla popolazione complessiva“.