Dopo l’esclusione di Gubbio dai finanziamenti del Por Fesr per la ristrutturazione e per la valorizzazione del patrimonio architettonico ed artistico dell’Umbria, “ufficializzata” a Perugia lo scorso 16 gennaio dall’assessore Fernanda Cecchini, il consigliere regionale Sergio De Vincenzi (gruppo Ricci presidente) ha interrogato la Giunta proprio per conoscere la procedura adottata per l’individuazione dei Comuni beneficiari dei fondi europei e i motivi che hanno determinato il mancato coinvolgimento della Città dei Ceri.
“I 14 milioni di euro disponibili – ha spiegato De Vincenzi – sono stati destinati ai Comuni di Perugia, Terni, Assisi, Città di Castello, Spoleto, Todi, Acquasparta e Narni. Invece Gubbio e altre importanti città umbre sono state trascurate dalla Regione”.
A rispondere al consigliere è stato lo stesso assessore regionale Cecchini: “Se Gubbio avesse aderito con una proposta progettuale la situazione sarebbe diversa. La delibera, infatti, prevede risorse che poggino sui filoni tematici del restauro e della riqualificazione di musei e teatri. Nell’aderire a tali criteri si è ritenuto di individuare questi progetti, e possibilmente a completamento di lavori iniziati particolarmente complessi, con proposte progettuali molto significative per il contesto umbro. Gubbio ha avuto risorse importanti per Palazzo dei Consoli e altro, ma la scelta in questo caso, che non viene fatta dalla Regione, spetta alle amministrazioni comunali cui tocca individuare i progetti giusti. Va detto anche che c’è tempo fino al 30 marzo per presentare i progetti”.
Nella replica conclusiva, De Vincenzi ha dichiarato che “non è chiarissimo tutto l’iter ma è chiaro che i Comuni devono fare la loro parte presentando progetti”.