La chiesa di Santa Croce della Foce a Gubbio, risalente al XIII secolo, è stata chiusa definitivamente per inagibilità totale. L’ordinanza che lo ha stabilito è stata firmata lo scorso 29 aprile dal commissario Maria Luisa D’Alessandro, dopo che era già stata dichiarata l’inagibilità sia della sacrestia che della zona absidale. Negli ultimi giorni anche le statue presenti all’ interno sono state tolte dalle rispettive nicchie e “portate al sicuro”.
La struttura ha avuto bisogno di vari interventi, mai terminati, fin dal sisma del 1997. La situazione, poi, non è certo migliorata con il recente sciame sismico. La chiusura totale “per il consistente scollamento della zona nord ed ovest della struttura, oggi a serio rischio crollo”, come descrisse a marzo la Confraternita, risulta quindi la soluzione più ragionevole.
L’aggravamento della tenuta della struttura era stato inoltre sottolineato sia dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici che dai tecnici della Protezione Civile e del Comune già a fine 2013. Per la Pasqua 2014 la Confraternita era stata addirittura costretta a modificare l’acceso dei fedeli per il venerdì santo: per “il bacio al Cristo” si era stato spostato il simulacro dalla zona absidale a quella della navata. Nel riportare i simulacri non era stato consentito l’accesso in chiesa.
Lo scorso 17 settembre il Consiglio regionale aveva approvato un documento che garantiva tempi rapidi per gli interventi. La proposta era stata presentata dai consiglieri regionali eugubini Smacchi e Goracci, ottenendo 23 voti favorevoli ed un solo contrario. Nella mozione ci si impegnava a reperire le risorse necessarie alla messa in sicurezza ed alla definitiva ultimazione dei lavori di ristrutturazione, anche perché la chiesa era stata inserita, a suo tempo, all’ interno del Piano integrato di recupero Santa Lucia del comune di Gubbio ma, per una serie di disguidi nel corso delle procedure tecniche e burocratiche, l’immobile era poi rimasto fuori da ogni tipo di finanziamento. All’epoca era stata la presidente della Regione, Catiuscia Marini, ad informare che uno dei due canali percorribili riguardava i bandi sui fondi ordinari a valere sui beni culturali aventi finalità sociali. E proprio entro la fine del 2013 e l’inizio 2014 era previsto l’ulteriore bando per interventi sui beni culturali. Da allora non si è saputo altro. E la chiesa è ora inagibile.