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Ha un sapore amaro la beffa che il Milan ha dovuto subire ieri sera in campo contro l’Inter. Quando ormai sembrava che dovessero essere i rigori a determinare l’esito di una partita dominata da un perfetto equilibrio, Longo ha distrutto le speranze dei giovani calciatori rossoneri, insaccando una sfera dal duplice grande significato: una tripletta personale e l’accesso garantito alla finalissima di sabato. “La conclusione più logica per questa partita potevano essere i rigori” afferma Aldo Dolcetti, allenatore del Milan, il quale comunque non manca di congratularsi con i suoi ragazzi per l’ottima prestazione dimostrata: “Pur perdendo, credo che oggi si sia vista la voglia che i ragazzi avevano di raggiungere la Finale: resta un grande dispiacere soprattutto per loro, ai quali faccio tanti complimenti per la fame e la voglia mostrata. Simbolicamente posso dire che la mia squadra è andata in finale.”
Il risultato finale, al Barbetti di Gubbio, è dunque di 4-3 per i neroazzurri di Daniele Barnazzani, schietto e deciso nell’elogiare la sua rosa di giocatori: “E' stata una partita con tante emozioni e tanti gol, difficile da vedere in Campionato. Al di la delle qualità dei singoli e al di la del gioco, c'è da elogiare i miei ragazzi per lo spirito di gruppo. Abbiamo cominciato non bene, ma anche quando siamo andati sotto siamo stati bravi a reagire, mostrando sempre la capacità di poter reggere anche nelle difficoltà. Anche dal punto di vista tattico tutti hanno fatto una grande gara, mi sento di promuovere tutti i ragazzi.”
Le reti del Milan sono attribuite a Comi, realizzatore di una doppietta, e Innocenzi. Il poker dell’Inter porta invece la firma di Romanò e Longo, autore, come già detto, di una spettacolare tripletta.
La primavera dell’FC Internazionale incontrerà in finale la Lazio di Alberto Bollini, che contro la Roma ha ottenuto martedì sera una vittoria relativamente più facile rispetto a quella della squadra milanese. Il pur combattuto derby capitolino si è infatti concluso con un risultato di 3-1 per i biancoazzurri. Le tre reti che hanno permesso alla Lazio di ottenere questo importante successo sono opera di Zampa, Emmanuel e Rozzi, che all’85° della ripresa spegne definitivamente le speranze di rimonta giallorosse. Un micidiale calcio di punizione battuto da Federico Viviani – capitano della sua compagine – sul finire del primo tempo rappresenta l’unico segno concreto che i ragazzi di Alberto Derossi hanno lasciato sul campo. L’allenatore non ha comunque mancato di denotare i lati positivi dell’incontro: “Oggi non siamo stati particolarmente fortunati. Peccato, perché la potevamo riaprire, abbiamo preso il gol nel momento migliore. La partita l'avevamo in mano noi, ma ci è mancata un po' di brillantezza e anche un po' di fortuna. Rifarei tutte le scelte tecniche che ho fatto, abbiamo subito come squadra, non come individualità. La squadra ci ha sempre creduto, e difatti anche sul 3-1 ci sono state delle occasioni per fare gol. Abbiamo fatto una buona partita al di là di tutto, i ragazzi ce l'hanno davvero messa tutta e hanno dato tutto quello che potevano dare. La Lazio è una squadra robusta, difficile da affrontare e oggi ha giocato bene, è rimasta compatta ed è ripartita benissimo, ma nonostante tutto non abbiamo rinunciato al nostro gioco. Sono stati decisivi gli episodi, ma nel calcio ci sta. In ogni caso è stato un biennio di grandi soddisfazioni, di grandi vittorie, raggiunte con ragazzi straordinari, capaci di vincere, perdere, rialzarsi e oggi perdere ancora.”
La finale, prevista per le ore 21.00 allo stadio Pietro Barbetti di Gubbio, vedrà dunque contendersi il trofeo Giacinto Facchetti per l’anno in corso, Lazio e Inter, entrambe determinate a porre la ciliegina sulla torta ad un campionato solcato da ininterrotti successi.