ROMA (ITALPRESS) – “E’ evidente che le legittime preoccupazioni di una situazione senza precedenti possano generare anche rabbia. Lo capiamo e per questo il governo e’ impegnato a sostenere imprese e famiglie, a evitare un aumento delle diseguaglianze, ad aiutare i piu’ deboli”. Lo afferma il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, in un’intervista al quotidiano La Repubblica.
Per Gualtieri le critiche al decreto Rilancio “sono sbagliate. In primo luogo non sono aiuti a pioggia, ma la volonta’ di non lasciare indietro nessuno in una circostanza cosi’ drammatica. E’ una precisa scelta politica di questo governo, che io rivendico, ma e’ anche una scelta che ha efficacia economica. E non e’ vero nemmeno che nel decreto non si guardi allo sviluppo. Assieme alle misure per imprese, famiglie e lavoratori ci sono quelle sulla ricapitalizzazione delle imprese, molto importanti per le piccole e medie aziende, spesso sottocapitalizzate. Ci sono gli investimenti massicci sull’efficienza energetica degli edifici e un impegno senza precedenti sull’Universita’, con l’assunzione di 4.000 giovani ricercatori e il piu’ consistente stanziamento per la ricerca mai realizzato. Sono investimenti sul futuro importanti, che mostrano eccome un’idea di sviluppo del Paese”.
Inoltre “eliminare il saldo-acconto Irap di giugno e’ scelta di buon senso di fronte a una crisi che colpisce tutto il sistema. Bisogna tenere conto anche di quello che le imprese pensano: per una crisi come questa serve uno schema da grande patto. Senza contare che l’Irap incide in modo particolare ad esempio sul Terzo settore, al quale abbiamo esteso le principali misure di sostegno alle imprese”.
Secondo il ministro il pacchetto di misure “avra’ un impatto positivo sulla crescita che noi, per prudenza, non abbiamo indicato nel recente Documento di economia e finanza. Ma contiamo che ci sara’ e naturalmente sara’ condizionato anche all’evoluzione dell’epidemia”. E aggiunge: “Ora la priorita’ e’ mettere a terra i 155 miliardi di maggiori stanziamenti di bilancio e attuare tutte le misure. Poi sara’ la volta del decreto semplificazione per l’efficienza della pubblica amministrazione. Successivamente riprenderemo a delineare un piano di riforme: investimenti, green New Deal, riforma fiscale”.
(ITALPRESS).
Per Gualtieri le critiche al decreto Rilancio “sono sbagliate. In primo luogo non sono aiuti a pioggia, ma la volonta’ di non lasciare indietro nessuno in una circostanza cosi’ drammatica. E’ una precisa scelta politica di questo governo, che io rivendico, ma e’ anche una scelta che ha efficacia economica. E non e’ vero nemmeno che nel decreto non si guardi allo sviluppo. Assieme alle misure per imprese, famiglie e lavoratori ci sono quelle sulla ricapitalizzazione delle imprese, molto importanti per le piccole e medie aziende, spesso sottocapitalizzate. Ci sono gli investimenti massicci sull’efficienza energetica degli edifici e un impegno senza precedenti sull’Universita’, con l’assunzione di 4.000 giovani ricercatori e il piu’ consistente stanziamento per la ricerca mai realizzato. Sono investimenti sul futuro importanti, che mostrano eccome un’idea di sviluppo del Paese”.
Inoltre “eliminare il saldo-acconto Irap di giugno e’ scelta di buon senso di fronte a una crisi che colpisce tutto il sistema. Bisogna tenere conto anche di quello che le imprese pensano: per una crisi come questa serve uno schema da grande patto. Senza contare che l’Irap incide in modo particolare ad esempio sul Terzo settore, al quale abbiamo esteso le principali misure di sostegno alle imprese”.
Secondo il ministro il pacchetto di misure “avra’ un impatto positivo sulla crescita che noi, per prudenza, non abbiamo indicato nel recente Documento di economia e finanza. Ma contiamo che ci sara’ e naturalmente sara’ condizionato anche all’evoluzione dell’epidemia”. E aggiunge: “Ora la priorita’ e’ mettere a terra i 155 miliardi di maggiori stanziamenti di bilancio e attuare tutte le misure. Poi sara’ la volta del decreto semplificazione per l’efficienza della pubblica amministrazione. Successivamente riprenderemo a delineare un piano di riforme: investimenti, green New Deal, riforma fiscale”.
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