(Ale. Chi.) – E' arrivata, in punta di piedi e dopo qualche giorno, la risposta dell'ex consigliere comunale di Gualdo Tadino, Marcello Diso, ai cartelloni e ai messaggi diffusi anche online che imputavano a lui, a Olga Fioriti e a Sandra Monacelli la caduta della giunta Morroni. L'ex consigliere ha deciso di non sottrarsi alle proprie responsabilità, ma piuttosto di rivendicarle. E torna poi a porre l'accento sulle tasse che i contribuenti pagheranno nel 2014, anche secondo delibera della vecchia amministrazione e su mandato dell'attuale commissario ad acta, che ha fatto in modo di far approvare il tanto contestato bilancio di previsione per il 2013. Di seguito la sua nota integrale.
“E’ appena passato il vecchio anno ed insieme ad esso anche l'avventura di un'Amministrazione Comunale che sembra non volersi rassegnare alla realtà dei fatti e sempre più impegnata nella distribuzione delle colpe e delle responsabilità sugli altri. La fine anticipata della legislatura è dovuta a scelte di carattere politico, punto. Resta dunque difficile cercare di comprendere il clima di veleno che si è voluto instaurare intorno alla vicenda del bilancio di previsione 2013 dal quale, vorrei ricordare, mi sono dissociato per motivi sia di carattere politico che tecnico già dallo scorso giugno. Oggi apprendo che il Commissario ad acta, al quale va il mio augurio di buon lavoro, chiamato all’approvazione del bilancio, ha assolto al compito assegnatogli dal Prefetto. La tempistica a disposizione e la normativa non hanno ovviamente permesso di effettuare manovre di correzione sostanziali essendo tra l’altro imprescindibile e perentoria la sua approvazione per ripartire con il nuovo anno. Ciò non esula la politica dal sottoporre all’attenzione del Commissario prefettizio, dott. Salvatore Grillo, ora alla guida del Comune, alcuni punti sui quali è bene fare chiarezza. Tra questi, quanto avvenuto durante la seduta insediata il 3 dicembre 2013 per l’approvazione del solo punto inerente l’attualizzazione dei proventi delle pensiline fotovoltaiche, senza che vi sia stata però la surroga dei consiglieri dimissionari; un atto prioritario ed imprescindibile, riversando successivamente la colpa della mancata surroga alle opposizioni. Tutto ciò ha alimentato un clima già di per sé difficile culminato con le minacce al consigliere comunale Olga Fioriti proponendolo come “l’untore della peste Manzoniana”. Ma il confronto avviene sulle idee e sui fatti durante tutta la legislatura, non sulle diffamazioni come sta accadendo in questi giorni con manifesti, volantini e post sui social network in merito ai quali mi rifiuto di esprimere qualsiasi commento se non che suscitino una profonda riflessione degli elettori nelle prossime consultazioni elettorali su chi pretende di amministrare una città. Certo è che quando si arriva ad attaccare sul piano personale significa che non c’è più nulla da dire sul piano politico. Qualcuno dovrebbe piuttosto domandarsi come mai si è trovato senza più maggioranza! Le defezioni sono iniziate con quella del consigliere Fioriti dopo la riapertura delle cave, continuate con una serie di dimissioni da parte dei consiglieri del gruppo alleato SMs (quasi un intero gruppo sterminato) e proseguite con il mio passaggio al Gruppo Misto prima, nella speranza che una possibilità di confronto fosse comunque possibile, e successivamente all’opposizione. Una scelta, la mia, dovuta al senso di impotenza e alla consapevolezza che nessun cambiamento da quello promesso in campagna elettorale si sia realmente concretizzato se non il perpetuarsi della vecchia politica dell’uovo oggi. Quando si amministra una città si ha l’obbligo di dover dire ai cittadini anche le verità scomode: ammettere gli errori è un sinonimo di saggezza e responsabilità. Non mi sottraggo alle mie responsabilità, anzi le rivendico: la maggioranza è caduta anche grazie al mio dissenso meditato sempre sul merito delle questioni. Tra queste: la proposta della Giunta di realizzare un istituto omnicomprensivo tra la direzione didattica e le medie Storelli; la volontà dell’Amministrazione Morroni di realizzare centrali a biomasse; l'apertura di nuovi centri commerciali; la realizzazione di un auditorium dal costo di circa 900.000€ più costo di manutenzione annua; la disponibilità a progetti ferroviari che vedono il trasferimento della stazione a confine con il comune di Gubbio; la riapertura delle cave sotto forma di riambientamento; 250.000€ per 4 parchi di quartiere in un periodo di forte crisi sociale; le pensiline fotovoltaiche e la scelta di dimezzare l’introito spettante al Comune pur di averlo disponibile subito ed inserito nell’attuale bilancio di previsione; l’uso strumentale delle leggi sulle acque solo in prossimità delle campagne elettorali; l’utilizzo di fondi riservati ai precari e al personale in generale. Quasi raddoppiati i tributi comunali dal 2009 al 2013: Tarsu/Tares da 1milione480mila euro del 2009 a 2milioni 900mila euro del 2013; Ici/Imu: 2009 1milione870mila euro, 2010 2milioni024mila euro, 2011 2milioni171mila euro, imu 2012 3milioni794mila euro.; più di 400.000€ finiti nell’I Care in quattro anni e mezzo; certo, portare in Consiglio il bilancio di previsione l'ultimo giorno disponibile in modo da poter accusare, chi non lo avesse votato, della responsabilità del commissariamento è una soluzione comoda, me ne rendo conto! Ritengo doveroso, inoltre, precisare, qualora qualcuno potesse pensare il contrario, che il Commissario non è un sorta di Attila, il Comune non verrà saccheggiato e non sarà seminato il sale nei campi! Il funzionario prefettizio che svolge tale ruolo a 4 mesi dalla campagna elettorale, ha invece il vantaggio di non dover sottostare a logiche di carattere politico o a promesse che inevitabilmente andrebbero a pesare sulla macchina comunale sostenuta da tutti i cittadini, potendo operare pertanto scevro da qualunque tipo di condizionamento pre – elettorale. Il Commissario non è il male, ma la cura ad un’Amministrazione che non ha saputo rispondere alle istanze pervenute dalle urne!”.
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