Sono stati completati, in questi ultimi giorni, i lavori presso la Chiesa monumentale di San Francesco di Gualdo Tadino. Alcuni controlli, dopo le scosse di agosto e soprattutto di ottobre, avevano evidenziato piccole problematiche. Non problemi strutturali, come avevano concordato tecnici comunali e vigili del fuoco dopo diversi sopralluoghi, ma necessari interventi con la procedura della “somma urgenza”.
Interventi che sono stati completati, come spiega l’assessore ai Lavori pubblici Gloria Sabbatini, e compiuti senza compromettere la funzionalità della struttura, che ha potuto continuare ad essere fruita dai visitatori e dal Polo museale per l’organizzazione di mostre ed eventi. I lavori hanno interessato soprattutto la copertura della chiesa, e delle strutture comunali adiacenti che una volta facevano parte del complesso del convento francescano.
“Abbiamo approfittato dell’occasione – ha sottolineato Sabbatini – anche per sistemare alcune infiltrazioni che rischiavano di provocare danni ingenti sui canali di gronda, al tetto vero e proprio. I lavori sono stati eseguiti da ditte locali, utilizzando le procedure della somma urgenza legate alla crisi sismica umbra”. “La volontà – continua l’assessore – è stata quella di risolvere situazioni che, se anche dal punto di vista statico non comportavano problemi, alla lunga avrebbero potuto causare danni anche all’ingente patrimonio artistico ospitato dalla chiesa il quale, grazie alle sinergie del Comune con Polo museale, Lions e Rotary è stato sottoposto a interventi di restauro”.
La chiesa di San Francesco, splendido esempio di arte devozionale legata all’ordine francescano fu edificata alla fine del XIII secolo (nel 1315), per ospitare i francescani conventuali. Sono quindi sette i secoli intercorsi dalla sua fondazione, per quella che oggi è la terza chiesa, per dimensioni, dedicata a San Francesco in Italia, come ha più volte sottolineato padre Mario Collarini, direttore di Frate Indovino nonché francescano del convento del Divino Amore a Gualdo Tadino. Le opere più pregevoli sono sicuramente quelle di Matteo da Gualdo. A lui e alla sua bottega sono attribuite la Crocifissione dell’abside, la Madonna col Bambino e San Francesco nella terza arcata di sinistra e la Madonna col Bambino e Sant’Anna sul pilastro tra la prima e la seconda cappella della chiesa. Quest’ultima è la più antica opera che conosciamo dell’artista gualdese. Da citare sono infine il coro, recentemente restaurato grazie all’iniziativa dell’Ente Giochi de le Porte, l’altare maggiore ed il pulpito sulla sinistra, tutti e tre risalenti al XIV secolo.