Il Gruppo Novelli è stato dichiarato fallito. La decisione è stata presa nella giornata di ieri dal tribunale di Terni, ma comunicata poco fa alle parti coinvolte, proprietà e creditori, insieme allo stop, di fatto, del concordato preventivo.
Il provvedimento fa infatti seguito alle tre procedure di concordato preventivo che erano state aperta nel 2012 davanti al Tribunale di Terni nei confronti del Gruppo Novelli, di Novelli Service e di Novelli Partecipazioni. Tre procedure diverse (9, 10 e 12 del 2012), appunto, che erano state riunite in una unica, con il concordato che era stato omologato ad aprile 2013.
Il collegio (Zanetti presidente, Nicolì e Nastri a latere), nell’atto depositato in cancelleria oggi, all’esito della camera di consiglio di ieri, dà atto dell’accoglimento dei vari ricorsi (che sono stati riuniti) che erano stati presentati per la dichiarazione di fallimento della Gruppo Novelli srl e per questo dà atto della cessazione delle operazioni di esecuzione dei concordati preventivi. Curatore fallimentare del Gruppo Novelli è stato nominato il commercialista di Orvieto Marco Bartolini. Almeno due erano state le istanze di fallimento presentate nei confronti della storica società proprietaria di marchi quali Interpan, Ovito e società come Fattorie Novelli e Cantine Novelli, oltre ad una richiesta di sequestro.
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Il Gruppo Novelli, in realtà, era però rimasta una ‘scatola vuota’ dopo la cessione delle società del gruppo e dei dipendenti alla Alimentitaliani srl (del gruppo iGreco), avvenuta il 22 dicembre 2016 al costo simbolico di 1 euro. Tutte da chiarire, a questo punto, rimangono le ripercussioni della sentenza di fallimento del gruppo che faceva capo alla famiglia Novelli. Sulla vicenda, tra l’altro, rimangono in piedi altri procedimenti giudiziari, tra cui quelli per chiedere la revoca della vendita ad Alimentitaliani. Per come sono al momento le cose, in attesa di ulteriori atti e provvedimenti, i numerosi creditori rischiano di rimanere con un pugno di mosche in mano. I beni e le società del gruppo sono state infatti ceduti alla società del gruppo iGreco con sede a Cariati che a sua volta ha presentato (ed ottenuto) richiesta di concordato preventivo; una mossa che quindi stoppa tutti i nuovi creditori, compresi quelli del Gruppo Novelli che volessero far rivalsa sulla Alimentitaliani. Non solo: i ‘gioielli’, le Fattorie e le Cantine, sono stati ceduti a febbraio ad altre società del gruppo iGreco.
Diverso invece il discorso per i lavoratori, per i quali il fallimento del Gruppo Novelli non dovrebbe comportare novità e su cui pende invece il piano di esuberi redatto da Alimentitaliani e contestato dai lavoratori ternani, ma che di fatto ha ricevuto l’ok definitivo ieri – all’esito del referendum che ha riguardato i vari siti produttivi – da parte degli stessi dipendenti.
(modificato alle 16:30)