Jacopo Brugalossi
Erano una cinquantina i lavoratori del Gruppo Novelli in presidio dalle 15.30 di oggi di fronte ai cancelli dello stabilimento di Spoleto, tutti preoccupati per il futuro dell’azienda in cui lavorano da anni e, di conseguenza, per il proprio e delle loro famiglie. Cercano risposte concrete, immediate. Sulla busta paga innanzi tutto. A luglio, infatti, gli stipendi sono stati pagati solo per metà (gli operai hanno percepito il 60% della busta paga, gli impiegati il 50%) e con tutta probabilità sarà così anche ad agosto.
Insieme a loro c’erano i rappresentanti territoriali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila Uil, scesi in campo qualche giorno fa con le rispettive segreterie nazionali per chiedere garanzie sul futuro di un azienda che da lavoro a circa 750 persone in tutta Italia e che versa ormai da mesi in una situazione di sofferenza finanziaria. Solo a Spoleto ci sono in ballo 180 posti di lavoro. “Garantire un futuro all’azienda è la priorità per salvaguardarli tutti”, affermano in coro i rappresentanti sindacali, che puntano il dito principalmente contro le banche, ree a loro modo di non sostenere adeguatamente con il credito il piano di ristrutturazione del debito messo a punto dalla proprietà.
Rivendicare stipendi pieni e regolari, dunque, è solo il primo passo della strategia sindacale. “L’azienda ha un futuro – sottolineano – solo se ogni attore sulla scena farà la propria parte. Le banche ‘riaprendo i rubinetti’ e la proprietà ricapitalizzando e vendendo alcuni immobili non fondamentali per l’attività produttiva (le cui procedure sarebbero già state avviate). Non sarebbe accettabile perdere delle eccellenze come la produzione delle uova per meri problemi di liquidità”.
La vertenza, nel frattempo, è già sul tavolo dei vertici istituzionali della Regione Umbria, cui spetta la competenza della trattativa. “Attendiamo speranzosi una risposta positiva dagli assessorati competenti”, fanno sapere i sindacati. Anche le istituzioni locali stanno monitorando costantemente l’evolversi della vicenda, col sindaco Daniele Benedetti che ha già annunciato di voler incontrare i lavoratori dello stabilimento di Spoleto per dar loro una mano.
Tornare a percepire regolarmente lo stipendio, come già accennato, sembra legittimamente la loro prima preoccupazione. A tale richiesta da parte dei sindacati la proprietà avrebbe risposto con un comunicato che annuncia il pagamento della restante metà della busta paga di luglio in tre rate: a settembre, ottobre e novembre. Con le stesse modalità dovrebbero esser stati saldati gli stipendi di agosto, che però molti dei dipendenti in presidio oggi dicono di non aver ancora ricevuto, mentre altri pongono la questione dei turni di lavoro che sarebbero diversi da quelli previsti dal contratto.
Da parte degli scioperanti, per il momento, nessun ultimatum o protesta ad oltranza, solo un fermo invito ad azienda, banche ed istituzioni a mettere in campo nel minor tempo possibile tutte le procedure necessarie a salvare i posti di lavoro e rilanciare il Gruppo Novelli. “Che le cose non vadano troppo per le lunghe però – avvertono i sindacalisti – c’è in ballo il futuro di più di 700 famiglie”.
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