Sono stati tutti assunti a tempo indeterminato i lavoratori della R&S (azienda del gruppo Maran) che erano precedentemente inquadrati con un contratto a progetto. Si è concluso così un percorso iniziato nel 2013, che aveva visto fortemente impegnato il compianto presidente del gruppo Maran Nazzareno D’Atanasio ed ora portato avanti dal figlio Edoardo (attuale presidente) e dal fratello Fabio (amministratore delegato).
L’avvio del progetto – A ripercorrere la storia a lieto fine per i lavoratori è in una nota la Cisl. “L’azienda R&S srl di Spoleto, nota nel settore del recupero crediti, e le organizzazioni sindacali – spiegano Fabio Mosciatti, rsa R&S, e Simona Gola, segretario regionale Fisascat Cisl Umbria – avviarono in quell’anno un processo che ha portato nel tempo alla stabilizzazione di tutti i dipendenti in forza all’azienda. Nell’aprile 2013 arriva il primo accordo, con il quale si decide, per il nocciolo dei lavoratori subordinati di passare, dal Ccnl del Terziario a quello degli studi professionali. Successivamente si avvia un percorso in forte controtendenza, infatti mentre tutti i competitori principali proseguono nell’utilizzo, più o meno appropriato dei contratti a progetto, si decide di puntare sulla stabilizzazione della forza lavoro , inizia così un difficile percorso di confronto, a volte anche aspro tra le parti, ma sempre orientato alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro e alla competitività dell’azienda. Con l’accordo del 04.04.2013 le parti assumono come contratto collettivo nazionale di riferimento il Ccnl per i dipendenti degli studi professionali e quest’ultimo verrà applicato a tutto il personale già assunto e di nuova assunzione. Scompaiono così i contratti di co.co.pro. all’interno della R&S Srl, prima azienda a fare questa scelta; un’anticipazione quindi rispetto alla successiva legge Fornero che avrebbe abrogato queste forme contrattuali. Al termine del progressivo percorso di abbandono dei Co.Co.Pro. l’azione contrattuale non si interrompe e le parti, nel rispetto degli accordi sottoscritti, proseguono nel percorso che prevede il passaggio del personale a tempo a tempo indeterminato”.
Stabilizzati in 77 – “Nonostante che, nel 2015 il governo Renzi, tramite il Jobs Act, – ricordano le organizzazioni sindacali – stabilisce che non possano essere stipulati nuovi contratti di collaborazione a progetto, ma esclude da tale previsione i call center, l’azienda e la Fisascat Cisl decidono di proseguire nella strada intrapresa. Fermo restando che il settore continua ad essere una giungla contrattuale in cui gli addetti vengono utilizzati a “gettone” (quando ci sono commesse si lavora e quando non ci sono resti a casa), si prosegue continuamente a stabilizzare la forza lavoro. Ancora in controtendenza rispetto all’attuale direzione verso cui si muove il mercato dei call center la R&S, la Fisascat Cisl e i lavoratori in data 24/12/2015 firmano l’accordo che delinea un patto di solidarietà tra i lavoratori, rendendo la stabilizzazione degli ultimi 77 dipendenti una gratificante realtà”.
Il commento della Fisacat – “All’assemblea svoltasi il 23 dicembre, indetta dalla Fisascat Cisl, hanno partecipato la quasi totalità dei lavoratori che, alla pressoché totale unanimità, hanno espresso la propria volontà di sostenere l’accordo che l’azienda e la Fisascat Cisl Umbria hanno sottoscritto nell’assumere a tempo indeterminato un così alto numero di lavoratori. In un momento particolarmente critico per il mercato del lavoro e nel mezzo di prospettive nebbiose in merito ai futuri profili contrattuali, – commentano gli esponenti sindacali – l’azienda ha deciso di dare fiducia e certezze alla propria forza lavoro, se poi ci guardiamo intorno nella nostra realtà territoriale. L’accordo firmato dalla Fisascat Cisl, con il benestare dei lavoratori, si pone come un’importante conquista che getta le basi per una possibile ed auspicabile controtendenza nel mondo dei call center”.