L’obiettivo comune è il continuo sostegno allo sviluppo delle piccole e medie imprese, che rappresentano la struttura portante del sistema produttivo umbro. Si rafforza ancor di più la collaborazione tra Confindustria Terni e il Gruppo Intesa Sanpaolo – presente sul territorio con la Cassa di Risparmio di Terni e Narni – che hanno ratificato l’accordo nazionale che prevede un plafond di 10 miliardi di euro per le imprese italiane, di cui circa 1 miliardo per le imprese del territorio tosco-umbro. L’accordo è stato firmato dal presidente di Confindustria Terni, Umbro Bernardini e dal direttore Area Centro Banca CR Firenze, Aldo Dante, che lo hanno presentato agli imprenditori insieme ad Antonio Alunni, vicepresidente nazionale Comitato Piccola Industria e Daniela Concarella, presidente Comitato Piccola Industria Confindustria Terni. I punti decisamente innovativi dell’accordo sono tre: gli interventi di finanza straordinaria e razionalizzazione organizzativa (Lean Management), i finanziamenti e la consulenza per una maggiore efficienza energetica ed eco-sostenibilità dell’azienda, la valorizzazione delle persone che lavorano in azienda con il sostegno alla formazione dei dipendenti e allo sviluppo occupazionale. Per accelerare il processo di crescita, il Gruppo Intesa Sanpaolo offre la possibilità di avvalersi delle più innovative soluzioni di finanza straordinaria (acquisition finance, project financing, real estate financing, cartolarizzazioni, Equity Capital Market, M&A, Advisory). Informazioni, servizi e finanziamenti per accompagnare le imprese che vogliono intraprendere la strada della sostenibilità energetica e coglierne i vantaggi economici rappresentano un importante capitolo dell’accordo. Attraverso Carit, il gruppo bancario è in grado infatti di sostenere imprese di qualsiasi settore che investono nell’energia “verde” e nella tutela ambientale: eco-turismo, eco-sharing, efficienza energetica, certificazioni ambientali, sicurezza sul lavoro, bio-edilizia. Si pone in grande evidenza, inoltre, l’importanza delle persone che lavorano in azienda, quello che viene definito “capitale umano”: un patrimonio che può essere ulteriormente valorizzato sia attraverso finanziamenti come Formazione e Lavoro, destinato agli investimenti nel campo della formazione, del welfare aziendale e dello sviluppo occupazionale, sia attraverso iniziative di formazione mirate. Con questo nuovo accordo si intendono rinsaldare ulteriormente il patto per lo sviluppo tra Impresa, Banca e Territorio valorizzando tutte le potenzialità di crescita delle pmi italiane. L’impegno comune è di sostenere gli imprenditori in settori strategici come la costituzione delle Reti d’impresa e la realizzazione di altre forme di alleanza, l’innovazione e la ricerca, l’internazionalizzazione. L’intesa siglata a livello nazionale è la terza fase di un percorso che Confindustria Piccola Industria e Intesa Sanpaolo hanno intrapreso a partire dal 2009 con un primo impegno comune per garantire la liquidità necessaria alle imprese colpite dalla crisi. A settembre 2010 un nuovo accordo ha confermato le misure adottate un anno prima e, nel contempo, ha rilanciato la competitività delle imprese italiane incentivando gli investimenti in ricerca e sviluppo e per l’internazionalizzazione, motori decisivi per far ripartire la crescita.