Carlo Vantaggioli
Greenporno è unico. Unica la rappresentazione a Spoleto56 ed unica Isabella Rossellini, icona di bravura e fascino regale. Tanto è fuorviante e provocatorio il titolo, quanto ammaliante il contenuto di uno spettacolo che tale, nell'accezione tradizionale del termine, non è.
Piuttosto, in alcuni suoi passaggi, fa tornare in mente antichi programmi televisivi educativi di stile americano popolati di animaletti giocattolo, o molto prossimi al modello-Piero Angela, ma con un “quid” in più rappresentato da questa enorme presenza scenica dell'attrice, modella ed artista di nobili origini.
Ieri il debutto italiano, con unica rappresentazione, al Chiostro di San Nicolò, per il Festival dei 2Mondi.
Se il “Live on Stage” di Greenporno è pensato come il set di una conferenza scientifica, un po' pazzerella, con un grande schermo alle spalle della conferenziera ed un podio pieno di mille cose utili al discorso come le tasca di Eta Beta, Ia struttura della scrittura di scena invece, opera di Isabella Rossellini e Jean-Claude Carrière, è una solida conferma dell'esperienza dell'attrice. La Rossellini usa, mescolati al testo, dei minidocumentari dimostrativi diretti da lei stessa, in cui impersonando con magnifici costumi ora un pesce o un ragno o una lucertola, spiega ad un pubblico a bocca aperta, come il mondo animale in genere è fortemente attraversato da erotismo, e gioia riproduttiva.
E che dietro a tutto questo ci sia una enorme preparazione è la stessa Rossellini a dichiararlo, quasi a voler giustificare il tema “porno” come metafora, appuntandosi al petto i riconoscimenti ottenuti tornando a studiare per anni l'Etologia, la chimica, la biologia e chissà che altro, pur di dare linfa alla sua atavica voglia di occuparsi del mondo animale. E l'inizio della serata, offerto al pubblico disorientato consiste in una frase in parte rassicurante, ma foriera di sviluppi impensabili, come poi in effetti accadrà in chiusura della “conferenza”. “Siamo qui stasera per parlare di sesso, non pornografia, ma sesso ed erotismo”. Amen!
E così inizia una lunga dissertazione su sperma spruzzato, peni piccoli e lunghissimi, vagine-labirinto in cui si perderebbe anche il Minotauro, maschi che quasi sempre muoiono per lo sforzo dopo aver fecondato le femmine, incredibili casi di omosessualità animale, transessualismo e partenogenesi, mamme che mangiano i figli e figli che succhiano le mamme che si sfaldano per cibare i figli. Un tale “bordello” che si stenterebbe a credere che sia frutto del Divino, per lo meno come ce lo hanno raccontato successivamente ai dettami del Concilio di Nicea. Miti che crollano come quello dei Delfini, che tutti associano ad una idea fanciullesca ed innocente di giocherelloni e che invece sono degli sfrenati praticanti del sesso in tutte le forme e vie possibili, inclusa la masturbazione, o i Cervi che in attesa di poter fecondare le femmine se ne stanno tra maschi a divertirsi, chiaramente non bevendo una birra e mangiando erba insieme! Sapevate che le lumache, tra loro, fanno sesso sadomaso?
Affascinante è dire poco. Intelligente, quasi ovvio. Piuttosto è ciò che dovrebbe essere sempre. Offrire a tutti coloro che dimostrano interesse e sete di conoscenza, gli strumenti interpretativi adatti per capire e farsi una opinione propria.
Non è un caso che la voglia di questo tipo di lavoro artistico sia venuto alla Rossellini su forte impulso di Robert Redford che ha sempre creduto fermamente nella produzione cinematografica sperimentale e indipendente sui temi della natura, con il suo Sundance Festival. E' dal 2008 quindi con i primi cortometraggi, che Isabella Rossellini si occupa di scavare capire ed interpretare ad uso del pubblico la vita del mondo animale, guardata dalla particolare prospettive dell'occhio umano.
E' così che si scatena quel fenomeno della immedesimazione-confronto, che è il segreto dello spettacolo, che consente al pubblico di manifestarsi con tante risate ed applausi al termine di ogni filmato o di una dotta dissertazione della Rossellini, che cita spesso anche la sua famiglia, il padre-regista Roberto Rossellini e la madre-attrice Ingrid Bergman, mandando in visibilio il pubblico del San Nicolò.
Lo spettacolo si chiude con una fantastica ricostruzione della vicenda dell'Arca di Noè e con le domande che la Rossellini si pone, anche per conto del pubblico, su come il patriarca abbia fatto per scegliere quali animali caricare sul vascello della salvezza. Interpretazione biblica e tradizione vogliono che abbia selezionato per ogni specie animale, un maschio ed una femmina. Ma al punto in cui è arrivato Greenporno, anche gli spettatori più “tardi” hanno capito che questo non sarà il finale. Ecco allora un video che spiega come Noè, forse anche per la fretta dell'imminente arrivo del diluvio, si sia dovuto fidare di cosa gli spiegavano molte specie che non potevano dimostrare di avere un pene e una vagina. Come nel caso di una particolare coppia di lucertole, femmine entrambe, che generano figli lo stesso, o altre specie marine dai nomi impronunciabili che mutano sesso secondo la necessità.
Sicchè ecco spiegato che l'Arca era piena di ogni razza di declinazioni sessuali possibili nel regno dei viventi e che ciò è dimostrabile, sopratutto perchè da quel fatto enorme, siamo ancora tutti qui a raccontarci come ancora accadono le stesse dinamiche riproduttive e di convivenza. Nulla è cambiato, e questa è la prova che non vi può essere distinzione tra i viventi per motivi legati alla sessualità. E chi non ha capito la morale finale ha solo una opportunità: andarsi a rivedere, anche in capo al mondo, Greenporno fintantochè non si fa edotto sul tema.
Quasi 10 minuti di applausi salutano la performance di Isabella Rossellini, con il pubblico tutto in piedi. In platea ieri anche molti personaggi, tra cui non poteva mancare il mentore dell'attrice, Renzo Arbore (chi non ricorda gli esordi di una giovanissima Rossellini in collegamento da New York in L'Altra Domenica), l'Avv. Gaetano Pecorella, le attrici Isabella Ferrari e Serena Autieri.
Riproduzione riservata