E' un nuovo metodo di valutazione delle maturazione delle uve attraverso la masticazione ma ricalca una antichissima tradizione contadina. A riportarla in auge per la prima volta e applicarla all'uva da vino fu il ricercatore dell'ICV di Montpellier Dominique Delteil ma oggi il grape tasting o “tecnica di analisi Delteil” ha assunto una valenza scientifica ed è sempre più spesso considerata dalle aziende di tutto il mondo un esame quasi imprescindibile per dare il via alla vendemmia.
Questa tecnica era però conosciuta da sempre nella Valle Spoletana, territorio che tre anni fa Cantina Novelli ha scelto di valorizzare con il recupero del Trebbiano Spoletino. Qui il “grape tasting” si perde nella notte dei tempi. I contadini, infatti, ascoltavano la vite per definire l'epoca di vendemmia prendendo in visione il tralcio e la variazione del suo colore e assaggiando gli acini. Una tecnica dovuta anche al fatto che, storicamente, il Trebbiano Spoletino veniva anche impiegato come uva da tavola che, una volta essiccata nelle cucine di casa, veniva mangiata sotto le festività natalizie.
Per spiegare questa tecnica Novelli presso la nuova Cantina a Montefalco, ha l'evento Acino oggi, grande vino domani, condotto dall'enologo dell'azienda Massimo Giacchi affiancato dal collega Simone Proietti e dall'agronomo Marco Serafin, che ha accompagnato i giornalisti in vigneto. Oltre che un'occasione per conoscere il “grape tasting”, l'evento è stato utile per dare qualche anticipazione sull'annata 2007. All'esame le due varietà autoctone del territorio su cui l'azienda sta puntando: il Sagrantino e il Trebbiano Spoletino. Il grape tasting comincia con l'esame visivo per definire il colore dell'acino, si stabilisce poi con il tatto la plasticità, infine si arriva all'esame gustativo, il più complesso. La tecnica prevede che si scelgano sul filare tre acini in modo casuale e di questi si valutino separatamente i tre elementi da cui sono composti, buccia, polpa e vinaccioli, con tecniche specifiche e codificate.
Ma il grape tasting non serve solo per determinare il grado di maturazione delle uve: consente di analizzarne anche lo stato fitosanitario e di definirne il profilo aromatico, dando utili informazioni su come andrà condotta la vinificazione. Il grape tasting si dimostra quindi una tecnica estremamente utile e relativamente semplice: per questo motivo Cantina Novelli ha adottato la degustazione delle uve parcella per parcella per la vendemmia scalare. Infine, grazie al grape tasting è possibile fare una proiezione verosimile della qualità finale, della struttura e dell'alcolicità del vino.
“Il grape tastino rappresenta una tecnica completa e applicabile a ogni vitigno” spiega Stefano Novelli “basta voler ascoltare il vigneto perché solo così si potrà ottenere il meglio dalla pianta”. Cantina Novelli è una delle prime aziende ad aver creduto in questa metodologia e ad averla applicata a tutti i vigneti dell'azienda.
GRAPE TASTING, INNOVAZIONE CHE RICALCA LA TRADIZIONE
Gio, 27/09/2007 - 00:55