Questa volta è finita bene, nel senso che la caduta di un giovane escursionista trevigiano in compagnia del suo cane lungo un sentiero del Parco Nazionale dei Monti Sibillini (E 15, che dalla Chiesa di Santa Maria in Pantano porta al Monte Vettore) interdetto per presenza di frane, si è risolta con qualche escoriazione e un grande spavento. La scarsa avvedutezza del giovane ha innescato la macchina dei soccorsi che ha funzionato alla perfezione.
“Val la pena però ricordare – sottolinea il direttore del Parco, Carlo Bifulco – che su quel sentiero vi è un’ordinanza di chiusura proprio per pericolo di frane. Chi decide di effettuare escursioni nel Parco per deve necessariamente verificare quali sono i sentieri percorribili in modo da evitare situazioni di difficoltà come quella in cui si è venuto a trovare il ragazzo. Una verifica che può essere effettuata direttamente sul nostro sito semplicemente consultando la mappa che viene costantemente aggiornata”.
È utile informarsi anche sulle regole di conduzione dei cani, perché non tutti i sentieri ne prevedono l’accesso. Il link per accedere e scaricare la mappa (l’ultima revisione risale all’11 luglio) è http://www.sibillini.net/il_parco/gps/mappaSisma.jpg, ed è disponibile anche sulla pagina facebook del Parco nazionale dei Sibillini. Nella mappa sono rappresentate le limitazioni alla circolazione conseguenti agli eventi sismici e le indicazioni sullo stato della percorribilità dei percorsi gestiti dal Parco. “È importante informarsi preventivamente – conclude Bifulco – perché la montagna è sicuramente una passione di tanti, ma richiede anche esperienza e avvedutezza, per non incorrere in situazioni spiacevoli”.
Dall’Ente Parco dei Sibillini, infine, viene segnalato che da ieri è nuovamente percorribile l’unico tratto del Grande Anello dei Sibillini (GAS) che risultava ancora interdetto, quello che collega Montegallo a Forca di Presta, comprendente il “sentiero dei mietitori”. È stata infatti revocata l’ordinanza di chiusura a seguito dei sopralluoghi di verifica delle condizioni di sicurezza effettuati dall’ISPRA (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale) grazie alla collaborazione avviata con l’Ente Parco: pertanto il GAS di nuovo è interamente fruibile.