Granatieri Sardegna, cambio al vertice del “Cengio”: Ten Col Amadio sostituisce Del Lungo. L’abbraccio alla città (Photogallery e Video Tuttoggi.info, guarda) - Tuttoggi.info

Granatieri Sardegna, cambio al vertice del “Cengio”: Ten Col Amadio sostituisce Del Lungo. L’abbraccio alla città (Photogallery e Video Tuttoggi.info, guarda)

Redazione

Granatieri Sardegna, cambio al vertice del “Cengio”: Ten Col Amadio sostituisce Del Lungo. L’abbraccio alla città (Photogallery e Video Tuttoggi.info, guarda)

Sab, 17/09/2011 - 13:05

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Cambio al vertice del Battaglione “Cengio”, l’ente dei Granatieri di Sardegna di stanza a Spoleto: il tenente colonnello Angelo Del Lungo, chiamato a ricoprire un prestigioso incarico presso lo Stato Maggiore dell’Esercito, ha lasciato ieri il comando al tenente colonnello Liberato Amadio. La cerimonia si è tenuta all’interno della caserma di via Cerquiglia dove per l’occasione era stata allestita una tribuna. Alla cerimonia ha presenziato il colonnello Carlo Emiliani, comandante del Reggimento Granatieri di Sardegna da cui dipende il “Cengio”. Una cerimonia partecipata, emozionante a dimostrazione dell’affetto che da sempre lega la città ai militari della Garibaldi. Il discorso pronunciato da Del Lungo è stato a tratti interrotto dall’emozione. “Oggi dovrebbe essere la mia festa ma ha un sapore amaro” ha detto l’ufficiale rivolgendo lo sguardo ai suoi militari schierati sul piazzale. “Spoleto è diventata ormai la mia seconda casa, qui ho vissuto una parte importante della mia vita che mi ha fatto crescere come uomo e come soldato”. Poi rivolto alla tribuna i ringraziamenti alle autorità: “grazie sindaco per come mi ha accolto e per esser stato sempre partecipe delle necessità di questo ente. Grazie eccellenza (monsignor Boccardo, n.d.r.) per i momenti e le parole che ci ha donato quando eravamo in partenza per la missione nei Balcani”. Poi il passaggio di consegne e della bandiera del Battaglio al nuovo comandante, il tenente colonnello Liberato Amadio. Subito dopo la Preghiera del Granatiere, letta da don Edoardo Rossi, le compagnie hanno sciolto lo schieramento concludendo così la cerimonia che è stata sempre accompagnata dalle musiche della Banda dei Granatieri (sui tamburi la data “1659”, anno in cui è stata costituita quella che è la più antica specialità dell’Esercito).
Gli ospiti – Tante le autorità presenti alla cerimonia. Dal sindaco Daniele Benedetti al presidente del consiglio comunale Patrizia Cristofori, il senatore Domenico Benedetti Valentini, il procuratore della repubblica Gianfranco Riggio, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia Monsignor Renato Boccardo, il comandante della Regione Umbria generale Celeste Rossi, il colonnello Gabriele Ghione del Polo Mantenimento armi leggere di Terni, il colonnello Bruno Giovannelli del Centro documentale di Perugia, il maggiore della guardia di finanza Luca Formica, il capitano dei carabinieri Fabio Rufino, il dottor Luciano Servili del corpo forestale, funzionari della polizia di stato (assente giustificata il vicequestore Peppicelli in partenza per una operazione fuori regione) e della polizia penitenziaria, il comandante della polizia municipale Vincenzo Russo, il funzionario Alfonsi e il maggiore Sciascia in rappresentanza dello stabilimento militare di Baiano. Ovviamente non potevano mancare i granatieri di altri Reparti come il colonnello Massimo Siragusa dello Stato maggiore Esercito, il tenente colonnello Cosimo Prencipi, capo di stato maggiore della Brigata granatieri e il tenente colonnello Davide d’Intino comandante del battaglione “Assietta”. Ma c’erano anche tanti ufficiali che, seppur in quiescenza, restano profondamente legati a questa specialità dell’Esercito e in particolar modo ai granatieri di stanza in Umbria: come il generale Ernesto Bonelli (fu lui a guidare il primo reparto dei granatieri nella città del festival e ancora oggi, insieme al Generale Buscemi, l’ex Sottocapo di Sme originario di Perugia, collabora con i vertici della Difesa per migliorare sempre più il ruolo dell’ente spoletino), il generale Tantillo, primo comandante della Brigata Granatieri e divenuto ormai spoletino doc, l’avvocato Giuseppe Morichelli. Solo per citarne alcuni di quelli che hanno preso parte alla cerimonia.
L’aula dedicata a Simone – terminata la cerimonia del cambio del comandante, le autorità hanno raggiunto l’aula didattica che è stata intitolata alla memoria del 1° Caporal Maggiore Nicola Giovanni Simone, lo sfortunato granatiere morto lo scorso maggio a seguito di un incidente stradale provocato da un’automobilista che si è poi dato alla fuga. Simone aveva solo 27 anni, 7 dei quali trascorsi nella Caserma Garibaldi di Spoleto dove si era distinto per la sua umanità e professionalità. Aveva anche preso parte a 2 operazioni nei Balcani. Per questo gli è stata dedicata l’aula didattica che da oggi porta il suo nome. Dopo la benedizione dell’Arcivescovo Boccardo, le autorità hanno abbandonato l’aula lasciandola ai familiari per un momento che doveva giustamente rimanere privato.
Il brindisi – nei locali del Comando si è tenuto il vin d’honneur offerto da Del Lungo e dalla moglie. Dopo il brindisi ufficiale, il tenente colonnello ha invitato gli ospiti a raggiungere una saletta dove era preparata una torta. Un momento che l’ufficiale ha voluto dedicare al suo staff, alle “colonne portanti del Cengio” ha detto rivolgendosi ai suoi militari. Ad ognuno di loro ha voluto fare un omaggio in ricordo degli anni trascorsi insieme alla Garibaldi. Un “guidoncino” per ogni Compagnia, consegnato così al capitano Mirco Magrini comandante della ‘Cosseria’, al cap. Roberto Pretolani della “Perugia” e al tenente “Alessandro Macchitella della “Gaeta”. I Capi sezione hanno invece ricevuto una “drappella” del battaglione: il capitano Giovanni Ceraso della Sezione logistica, il cap. Lorenzo Giovannetti della “Tattico operativa” e il cap. Giuseppe Vaccaro della Sezione Personale. Di rito le foto ricordo a cominciare da quella dei due comandanti, Del Lungo e Amadio con le rispettive mogli, le signore Paola e Raffaella.

Il nuovo comandante – originario di Padova il tenente colonnello Amadio ha frequentato il 171mo corso dell'Accademia di Modena, la Scuola applicazione di Torino e l'Istituto superiore di Stato Maggiore presso la “Escueda de las Fuerzas Armadas” in Spagna. E' insignito della medaglia Nato per le operazioni nella ex Jugoslavia, Kossovo e Afghanistan, della Croce d'argento per anzianità di servizio e della Medaglia per l'Operazione Vespri Siciliani. Laureato in Scienze politiche e in Scienze Internazionali e diplomatiche, parla fluentemente la lingua spagnola e ha ottima conoscenza della lingua ingese. Sposato con la signora Raffaela ha un figlio.
(Ca. Cer. – Jac. Brug.)
© Riproduzione riservata

Si ringrazia il Luogotenente Mauro Di Gregorio per le foto durante il vin d’honneur

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