Sulla ricostruzione post terremoto delle scuole “Dante Alighieri” e “Prato Fiorito” scoppia una grana (per usare un eufemismo) che chiama direttamente in causa la Giunta de Augustinis, a cominciare dal primo cittadino e dall’assessore Flavoni, e che rischia di mettere in seria difficoltà l’ufficio del Commissario straordinario Giovanni Legnini, la Vice Commissario alla ricostruzione e Presidente dell’Umbria Donatella Tesei e lo stesso Ufficio Speciale Ricostruzione.
A denunciare la vicenda sono i tre consiglieri di Alleanza civica e Spoleto Popolare, Ilaria Frascarelli, Roberto Settimi e Gianmarco Profili (proprio quest’ultimo l’aveva annunciata nel penultimo consiglio comunale) con una interrogazione inviata anche ai Commissari e all’ufficio sisma di Foligno.
Tutto verte, stando a quanto espone la minoranza, intorno alla Delibera di Giunta 128/2020 che conterrebbe una serie di errori, specie sulla valutazione del rischio sismico dei due plessi scolastici.
Anche se va da subito chiarito che l’oggetto della delibera è “Atto di indirizzo politico. richiesta al commissario straordinario per la ricostruzione post sisma 2016 di interventi da compiere sui plessi scolastici scuola media Dante Alighieri e Prato Fiorito”.
Dunque un atto politico, anche se contenente una serie di elementi tecnici che potrebbero aver fuorviato la stessa Giunta e di sicuro l’Ufficio sisma regionale. Ma veniamo alla lunga nota.
Una grana che peraltro Profili aveva annunciato nel penultimo Consiglio comunale quando il suo intervento aveva gelato l’aula.
Profili & Co. puntano subito il dito sulla possibilità di recupero dei due edifici scolastici, che per la Giunta comporterebbe anche un risparmio di 4 milioni, ma che invece è condizionato alla necessità di effettuare “approfondimenti tecnici in fase di progettazione definitiva”. Leggiamo il comunicato:
“Siamo felici” dicono i 3 consiglieri “che il Commissario Straordinario On. Legnini si stia interessando alle nostre scuole Dante Alighieri e Prato Fiorito, e che prometta di ri-finanziarne la ricostruzione, ma, purtroppo, ci sono delle grandi incognite, che rischiano di minare la “volontà politica” alle fondamenta, di renderlo inattuabile o di far passare altri anni, a causa dell’assenza, ancora ad oggi, di uno studio tecnico e del relativo budget – attribuito con valori parametrici – che rischia di essere approssimativo” dicono i consiglieri.
“La relazione tecnico economica dell’Ufficio Speciale Ricostruzione (USR) del 20 luglio 2020, come richiamata nella delibera di giunta n.128 del 03 agosto del 2020, con la quale la Giunta de Augustinis ha richiesto l’urgente finanziamento degli interventi per le due scuole, controfirmata per presa visione dall’assessore Francesco Flavoni, si conclude con l’affermazione dei redattori che “gli interventi di recupero degli edifici esistenti – ove sono ubicate le scuole (…..) risultano fattibili…fatte salve diverse risultanze a seguito di approfondimenti tecnici nella fase di progettazione definitiva degli interventi da parte dell’Ente Attuatore”.
Dunque, fino a quando non si avrà il progetto definitivo nessuno può dire se e quali interventi si renderanno davvero indispensabili per recuperare davvero in sicurezza i due plessi scolastici. Considerando tale conclusione, appare azzardato parlare di un risparmio di 4 milioni di euro come indicato nella stessa delibera. Dunque a distanza già di due anni dall’annullamento del Polo scolastico San Paolo, si sta chiedendo ancora il ri-finanziamento dei lavori per i due plessi che, qualora concesso, è su valori parametrici (quindi non certi) e condizionato all’esito della progettazione definitiva.
Se soddisfa l’interessamento dell’On. Legnini, ci preoccupa come i membri della Giunta comunale di Spoleto comprendano e analizzino gli atti, anche di modesta difficoltà, ma di grande importanza, specialmente quando si tratta della sicurezza dei bambini e degli studenti di Spoleto.
La Delibera di ri-finanziamento appare infatti documento pieno di errori e confusione tecnico-amministrativa che dimostra come si sta affrontando la vicenda; per questo abbiamo richiesto di sapere anche quale Ufficio comunale ha predisposto l’atto”.
I consiglieri mettono poi in luce altri due passaggi della Delibera, quelli in cui si fa riferimento alla Relazione tecnica della Re.Luis e alle conclusioni che, stando sempre alla Giunta, avrebbero comportato un esito di tipo “B”.
“La Giunta ha approvato all’unanimità dei presenti (assente l’assessore Zucchelli, n.d.r.) una Delibera dove si afferma che “a seguito degli interventi di controllo eseguiti sui citati complessi nell’immediatezza del dopo sisma dai tecnici della ReLuis (consorzio di laboratori universitari di ingegneria sismica) era redatta una scheda Aedes che attribuiva esito ‘E’ all’accertamento sui complessi, comunicata al Comune di Spoleto solo nel luglio 2018”, che “tali conclusioni sollevavano perplessità alla luce dei dati raccolti che consentirebbe solo un esito di tipo ‘B’”.
Inoltre nella stessa delibera, tra i motivi che giustificherebbero l’abbandono del progetto del nuovo Polo scolastico di San Paolo, (ricordiamo che si trattava di progetto definitivo interamente finanziato), si legge che: “si priverebbe il centro storico dell’unica scuola media presente…e il progetto appare inadeguato per numero di aule e spazi oltre che in contrasto con la tutela paesaggistica del territorio….da errori di valutazione nelle schede AEDES””. Scritta così sembra tutto normale e lineare. Peccato che le cose, almeno sulla carta, stanno ben diversamente ed è giusto che genitori e cittadini siano informati.
“Ebbene, prima di tutto, occorre chiarire che le schede AEDES sono state compilate il 01 novembre 2016 dai tecnici incaricati dalla Di.Coma.C (la Direzione Comando e controllo del Dipartimento nazionale della Protezione civile) e con le stesse è stata dichiarata l’inagibilità di tipo “E” per rischio.
I tecnici della ReLuis hanno effettuato un sopralluogo solo 40 giorni dopo (10 dicembre 2016), ma non hanno compilato alcuna scheda Aedes, anche perché non avrebbero potuto farlo, ed hanno relazionato, ad esempio per la Dante Alighieri, che le strutture presentano uno “stato di danno di tipo ‘2’ con un indice di vulnerabilità alto”.
Quindi, primo errore nella delibera: non è vero che la scheda AEDES è stata redatta a seguito dei sopralluoghi dei tecnici della ReLuis.
Con le schede Aedes, con cui è stata certificata l’inagibilità delle due scuole, abbiamo potuto visionare che, non emerge “nessuna perplessità o annotazione” e si arriva alla valutazione del rischio di tipo ‘E’, con conseguente dichiarazione di inagibilità.
La stessa scheda AEDES redatta dai tecnici Di.COMA.C. è richiamata in tutti i documenti ufficiali, e mai è stato messo in discussione il suo contenuto: come può essere ora messo in discussione, da chi e su quali basi scientifiche, l’operato dei professionisti dell’autorità preposta?
Quanto invece al presunto contrasto del Progetto del Polo San Paolo con la tutela paesaggistica del territorio, evidenziamo che il progetto definitivo per la delocalizzazione era stato sottoposto a verifica di Invitalia e validato dal Responsabile unico del procedimento, ing. Paolo Felici: nella Relazione Tecnica vi è riportato che sono stati esaminati e risolti in sede di progettazione tutti gli aspetti paesaggistici, geologici, idrogeologici, ecc…
Inoltre dall’accesso agli atti fatto dai noi consiglieri, non risulta alcun documento o parere della “Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio” o altro ente preposto che dichiari il contrario.
Già solo questo basta a far venire un brivido lungo la schiena, per il modo di operare della giunta, atteso che stiamo parlando di edifici destinati ad ospitare gli studenti e i loro insegnanti.
Vale però tornare ancora alla decisione della Giunta di ripristinare in luogo i due edifici.
Ricordato che la scheda Aedes attesta una inagibilità del rischio di tipo ‘E’, solo nella relazione ReLuis viene indicata la possibilità di migliorare la risposta sismica dei fabbricati che, per quelli scolastici, dovranno comunque raggiungere un indice pari a 0,8, condizione che può essere valutata solo con appositi progetti definitivi (la cosiddetta certezza progettuale) e non con “semplici” sopralluoghi: vanno cioè condotte indagini sulla natura dei materiali presenti e soprattutto simulati progetti volti a garantire la sicurezza di tutti gli elementi costruttivi che compongono il fabbricato, sia strutturali portanti che portati.
La relazione ReLuis, richiamata in quella tecnico economica del 16 luglio 2020 dell’USR, suggerisce delle ipotesi di intervento “generiche” che, seppure in linea di principio corrette, sono però prive di un progetto e fanno richiamo ad una serie di incognite tali da non permettere una valutazione esaustiva sul recupero degli edifici.
Ad esempio, per la Dante Alighieri nella citata relazione si legge che:
“non sono stati conclusi i risultati e le indagini in situ”, “non è chiarito il danno diffuso ai pavimenti che lascia perplessi e senza garanzia di sicurezza”, “non si hanno notizie delle fondazioni né si è avuto il tempo di effettuare saggi esplorativi”,
“non è possibile identificare, in termini quantitativi, indicazione circa la vulnerabilità sismica dell’edificio”, “la scuola ha bisogno di un robusto sopralluogo, con indagini anche parzialmente distruttive, per poter individuare la causa della grande deformabilità dei solai, apparentemente in sicurezza”.
Dall’esame di tali aspetti, squisitamente tecnici ma oggettivi e particolarmente chiari ed evidenti, si ha la sensazione che l’estensore della delibera di giunta, abbia cercato, in modo “goffo”, a dare una “giustificazione tecnica” alla scelta di abbandonare il “progetto di San Paolo”, scelta che tuttavia, con i dati sopra esposti che hanno evidenziato rilevanti errori, può considerarsi soltanto una volontà politica” continuano gli esponenti delle due liste civiche.
Infine arrivano le richieste, a cominciare dal conoscere quale ufficio ha proposto quella che poi è diventata la Delibera di Giunta. Una risposta forse si trova già all’inizio della stessa determina dove compare “Ufficio staff del Sindaco”, anche se appare un po’ bizzarra come indicazione dal momento che con questa dicitura si identifica la segreteria del primo cittadino.
“Tale determina” concludono Frascarelli, Settimi e Profili “a questo punto, rischia però di far diventare uno spreco di denaro pubblico i soldi spesi per il progetto del Polo San Paolo ed inoltre di causare enormi ritardi per rendere nuovamente disponibile i 2 plessi.
La nostra interrogazione vuole perciò conoscere: quale ufficio ha predisposto la Delibera 128/2020, se la Giunta intende annullare la stessa, ovvero correggere i tanti errori licenziati, ma soprattutto se si è pensato ad un piano alternativo qualora la progettazione definitiva dovesse far emergere lavori e costi diversi da quelli sanciti al momento.
Per cercare di correggere il tiro di una amministrazione quanto meno distratta non sembra bastare più il confronto in Consiglio comunale ma c’è bisogno di un intervento esterno; per questo il nostro atto ispettivo in questa prima fase verrà inviato anche alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, nonché al Commissario Straordinario per la ricostruzione e all’Ufficio Speciale Ricostruzione Umbria.
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