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Graffiti a Fontivegge, “writers in pericolo” | Stop ai murales

Stop ai graffiti di Fontivegge a Perugia: croce e delizia di amministratori, organizzatori e artisti che avevano deciso qualche anno fa di riqualificare la prima periferia dell’acropoli colorando i muri della città di graffiti, oggi la urban art riceve il suo primo cartellino rosso. “Troppo pericoloso“, dicono dall’amministrazione, per via della conformazione architettonica del percorso e del sottopassagio che che va dalla fine di via Fontivegge e si protrae fino all’inizio di via Cortonese e via Pievaiola: il muro di sostegno a questo stesso percorso, si legge in una determina di Palazzo dei Priori, “è diventato di fatto inutilizzabile da parte dei writers per l’assenza, alla quota della strada, di un marciapiede che consenta realizzazioni in sicurezza“.

I primi graffiti erano comparsi anche grazie alla manifestazione COMMA, poi la creatività dei graffitari e delle urban art fu stimolata attraverso manifestazioni, mostre e altri iniziative, alcune delle quali, per tempi tecnici e passaggi di consegna tra amministrazioni, non hanno visto la luce. Basti pensare al fantomatico “skate park”, che altro non erano una serie di monoliti destinati alla street art e al Mondrian park.

“Mistero” monoliti a Perugia / Street Art per il Mondrian Park / Nessuno skatepark in progetto

Stop ai murales – Oggi invece si chiude un capitolo: per l’amministrazione e il dirigente Naldini, “l’attività dei writers – si legge nella determina – è proseguita mettendo a repentaglio l’incolumità di loro stessi, nonché degli utenti della strada, come testimoniano le scritte apparse dopo la fine dei lavori. Si rende quindi necessario un provvedimento finalizzato a disincentivare la realizzazione di graffiti nel tratto privo di marciapiede per ovvi motivi di sicurezza”. Largo dunque alla nuova scritta che ora campeggia per il percorso,: “arte urbana a Fontivegge” tradotto in molteplici lingue, si legge. Un’occasione “per ribadire comunque la destinazione delle restanti aree all’arte urbana, una sorta di titolo per un area in cui i writers, con la loro presenza e con la loro attività, rappresentano senza dubbio un argine rispetto all’illegalità e ai connessi problemi di sicurezza“. Per la realizzazione di questa nuova opera, il Comune ha deciso di stanziare 10mila euro, di cui 1000 per i costi di sicurezza. La somma si riduce arrivando a 6000, per la manodopera, per via della concessione al ribasso.

La questione ha scatenato, come poteva immaginarsi, diversi commenti su facebook, quando uno dei naviganti ha postato proprio la foto riportata su questo articolo per descrivere quanto stesse accadendo a Fontivegge. Tanto che, tra gli altri commenti, è comparso anche quello dell’assessore Francesco Calabrese: “Se si legge tutta la determina – scrive – al netto d’iva e oneri della sicurezza, il corrispettivo erogato è stato di circa 6 mila e 500 euro, con un ribasso praticato del 30%. Stesa di aggrappante di fondo grigio per tutta la parete, grandi dime in forex, loro posizionamento e verniciatura delle scritte. In un luogo non particolarmente agevole. Il prezzo mi pare ampiamente congruo. Sono fondi ministeriali vincolati, non erano utilizzabili per altre attività”.
Poi va avanti, esprimendo il proprio parere sull’opera dei graffiti: “Quando 20 anni fa, io c’ero, l’amministrazione comunale decise di dedicare quell’area ai graffitari, liberi di esprimersi, così fu spiegato, per evitare che “imbrattassero” altre parti della città, non favorì qualità in quell’area. Mi esprimo contenendo giudizi. In questi 20 anni di artisti ne ho visti molto pochi esprimersi su quelle pareti, io li ho sempre vissuti quali manifestazioni di sofferenza urbana. L’accuratezza grafica di questi ultimi interventi corregge la rotta e finalmente segna elementi di studiata qualità che credo debbano essere apprezzati”.  

Calabrese poi commenta anche l’operato del’Ingegner Naldini, di cui la determina per i graffiti porta la firma, aggiungendo una nota sul bilancio del comune di Perugia: “a proposito di risorse pubbliche – commenta – nel bilancio di previsione appena approvato c’è la sua firma nel risparmio di 4 milioni di euro sul trasporto pubblico (gomma e Minimetro’) ed un suo ruolo decisivo per quei 2 milioni finalmente arrivati dalla Regione per il Minimetro’. A volte rinunciare agli stereotipi (tipo l’indistinta categoria dei “dirigenti”, oppure, la “struttura rema contro”, o rassicuranti slogan del genere), può sembrare impegnativo, ma consente di essere più efficaci nella realtà. Anche per riuscire a correggere credibilmente quando qualcosa effettivamente non funziona”.

Foto Facebook di Michele Guaitini

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