40 anni fà Erno Rubik diede vita a questo gioco “infernale”: oggi Google ha dedicato al famoso cubo il doodle animato, con la possibilità di giocare a trovare la soluzione. E già in diversi si sono cimentati nel tentativo di dare a tutte e 6 le facce del cubo lo stesso colore. Esattamente come in tanti, nella realtà e con il cubo in mano, provano a risolvere la combinazione del gioco più complesso e intricato di sempre. Ha affollato storie e film, associato come sempre alla risoluzione di un dilemma quasi impossibile. Oggi con il doodle di Google il gioco diventa realmente in 3D.
La storia – Il cubo fu inventato dall’architetto Rubik 40 anni fà per l’edizione dei giochi di geometria. Lui stesso, per giungere alla soluzione, aveva impiegato un mese di tempo. All’inizio era stato ribattezzato con il nome di cubo ungherese, o magico, in grado di togliere il sonno a chi si accingeva a maneggiarlo. Eppure lo stesso Rubik, nella creazione del cubo, aveva avuto tuttaltro interesse: il suo era uno scopo pedagogico, per dare la possibilità agli studenti di cominciare a familiarizzare con la tridimensionalità. Nel 1977 arrivò poi il brevetto per il gioco, che lo rese immortale. Nel 1982 furono organizzati i campionati mondiali di speedcubers: il premio era naturalmente un cubo dorato.
Numeri da record – Il problema da risolvere è in fondo quello di sistemare 26 cubetti. Le possibilità sfiorano numeri da capogiro: 43 trilioni, per una sola chiave valida. Per gli appassionati di cubomania, ne furono venduti circa cento milioni di esemplari, tra il 1980 e il 1983. Oggi c’è chi impiega poco più di 5 secondi per ricomporre il cubo dell’enigmista. O chi ci ha messo addirittura 26 anni. Ma il vero test è quello, una volta ottenuta la soluzione, di riscombinare le carte, e tornare alla soluzione di partenza, in una spirale… geometrica.