Insieme all'importante sito naturalistico e scientifico di Gubbio anche i Campi Flegrei e la frana del Vajont, l'elenco è stato stilato dall’International Union of Geological Sciences (Iugs)
La Gola del Bottaccione di Gubbio tra i 100 geositi più rappresentativi della Terra secondo l’International Union of Geological Sciences (Iugs), organismo scientifico mondiale fondato nel 1961, che ha inserito nello speciale elenco anche i Campi Flegrei e la frana del Vajont.
“Siamo in presenza di un risultato senza precedenti – ha dichiarato Mario Bentivenga, geologo e responsabile ‘Patrimonio Geologico e Geodiversità’ della Società Italiana Geologia Ambientale (Sigea) – Negli ultimi decenni molti ricercatori hanno studiato, in silenzio e con molta convinzione, siti di grande rilevanza geologica per far si che venissero geoconservati e successivamente valorizzati. In questi giorni è uscito il risultato di una selezione attenta dei 100 geositi più rappresentativi della Terra e ben tre sono italiani”.
La Gola del Bottaccione è una profonda incisione del terreno con pareti verticali tra il monte Ingino e il monte Foce (o Calvo). Importante sito naturalistico e scientifico essa deve la sua origine all’azione erosiva esercitata negli ultimi 2-3 milioni di anni dal torrente Camignano. Le rocce del Bottaccione costituiscono una sequenza stratigrafica completa, originale e ordinata: abbracciano parte del Giurassico, tutto il Cretaceo e gran parte dell’era Terziaria. Le diverse forme di fossili trovate nelle rocce hanno permesso lo studio delle condizioni ambientali in cui le rocce stesse si sono formate. Ecco perché la Gola è anche chiamata “archivio della Terra”.
Il sito geologico è diventato famoso in tutto il mondo negli anni ‘70 del Novecento, quando un geologo americano scoprì che uno strato di roccia presentava un’altissima concentrazione di iridio, metallo raro sulla terra ma presente nello spazio. Questa scoperta portò a ipotizzare che la terra fu colpita da un grosso meteorite, che nell’impatto avrebbe prodotto un enorme cratere (150.200 km di diametro), distruggendo interi ecosistemi e portando all’estinzione di tutti gli animali direttamente legati a tale vegetazione; tra questi i grandi dinosauri che dominavano il mondo da milioni di anni. Solo gli organismi meno specializzati riuscirono a sopravvivere. Si può quindi affermare che grazie a questo sito geologico è stata trovata la causa che determinò l’estinzione dei dinosauri.
Oltre che per la sua grande importanza geologica, la Gola del Bottaccione ha un notevole interesse anche per le testimonianze storico-artistiche che racchiude, dall’antico acquedotto medievale all’Eremo di Sant’Ambrogio, di fondazione trecentesca.
“La notizia di questo riconoscimento per l’Italia gratifica molto il lavoro svolto dalla Sigea che, a partire dall’organizzazione a Roma nel 1994 del 2° Simposio internazionale sul patrimonio geologico e a Bari nel 2012 del 7°, è stata tra le prime associazioni a interessarsi del patrimonio geologico e della geodiversità che caratterizza tutto il territorio italiano – ha affermato Antonello Fiore, geologo e presidente nazionale della Società Italiana Geologia Ambientale – Continueremo nel nostro impegno nel promuovere la conoscenza e la tutela dell’immensa geodiversità italiana con lo spirito più ampio di valorizzazione dei beni geologici per la tutela dell’ambiente e per lo sviluppo socio economico delle popolazioni locali dove questi beni si trovano”.