Il ‘J’accuse’ dell’ammninistrazione comunale nei confronti dei gruppi di minoranza e ‘Napoleone Salvati’ chiamato in causa dalle opposizioni sulla delibera Global Service; il dibattito politico di Palazzo Spada assume toni particolarmente aspri nei giorni che precedono il dibattito in aula sugli emendamenti presentati alla delibera.
“La prossima seduta del consiglio comunale prevede in apertura, come da ordine del giorno, la discussione degli emendamenti presentati dai gruppi di minoranza sulla proposta di partenariato pubblico privato per la concessione dei servizi di Global Service per la gestione e manutenzione integrale degli impianti tecnologici degli edifici comunali con interventi di straordinaria manutenzione ed efficientamento energetico” – è quanto si legge in una nota congiunta del vicesindaco Benedetta Salvati e i gruppi di maggioranza consiliare a Palazzo Spada, Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Terni Civica e Doriana Musacchi (Gruppo Misto).
“E’ ormai chiaro – si legge ancora nella nota – che la presentazione degli emendamenti, anche per le modalità e le tempistiche con le quali è stata effettuata, è stata e sarà (se ci saranno ulteriori emendamenti) una condotta ostruzionistica che va ben oltre la dialettica consiliare e che ha lo scopo di paralizzare i lavori di approvazione di un atto che questa amministrazione ha scelto di presentare. Un comportamento che siamo pronti a contrastare con gli strumenti della dialettica politica e dei procedimenti consiliari, ma del quale – come amministrazione – dobbiamo anche valutare i possibili danni per il bene complessivo della città”.
“E’ evidente infatti che ai motivi che vanno ben oltre la reale e più volte richiamata preoccupazione relativa alla convenienza di tale operazione per l’ente, più e più volte spiegata nelle sedi preposte e a ciascun consigliere di maggioranza e di opposizione che ne abbia fatto richiesta – convenienza valutata in maniera oggettiva, spiegata in termini di investimenti proposti, costi e servizi offerti, redditività dell’operazione, allocazione dei rischi e convenienza economico-finanziaria – sia sottesa una volontà esplicita da parte delle minoranze di ingenerare, all’interno del consiglio comunale ma anche al di fuori dello stesso, un clima di sospetto rispetto alla correttezza e trasparenza delle attività svolte dall’amministrazione e da tutti coloro che nell’esercizio delle proprie funzioni hanno lavorato in assoluta buona fede su questa proposta”.
“Patetico il tentativo della vicesindaca Salvati di scaricare l’incapacità dell’amministrazione che guida sugli altri. E’ codardia politica – è la pronta risposta contenuta in una nota congiunta inviata dai consiglieri comunali di Senso Civico, Pd, Movimento Cinque Stelle e Terni Immagina – costringere tutti i gruppi di maggioranza, che hanno fatto mancare il numero legale alla scorsa seduta, a sottoscrivere una nota politicamente delirante insieme a lei, con cui si dice che viene ritirato l’appalto global service sostanzialmente perché le opposizioni starebbero facendo ostruzionismo, perché gli uffici non sono più tranquilli, perché ci sono altri atti che altrimenti verrebbero penalizzati. Una generosità davvero impagabile”.
“Vogliamo ricordare che quando fu fatto ostruzionismo, insieme al popolo ternano, per la vendita delle quote di acqua pubblica ai privati, l’amministrazione, all’epoca guidata dall’assessore Masselli, portò comunque a compimento quel progetto inaccettabile, approfittando della convocazione del Consiglio comunale da remoto.
Ora che è fallito il tentativo napoleonico di ripristinare la modalità da remoto, grazie all’indisponibilità delle opposizioni, l’assessora e vicesindaca plenipotenziaria, batte la ritirata. Un coraggio davvero impagabile. I gruppi di opposizione ribadiscono che sono pronti ad una convocazione senza termine del Consiglio comunale, anche in notturna, purché in presenza e solo per discutere la proposta che è stata presentata dalla giunta ormai molti mesi fa. Non solo, ribadiamo che siamo pronti anche a ritirare tutti gli emendamenti sul global service se ne verranno accolti tre”.
“Esprimiamo biasimo, infine, sul tentativo di abbindolare ancora una volta le persone e i comitati che chiedono l’attivazione del teleriscaldamento, usando strumentalmente una battaglia che riguarda le tasche dei cittadini per far passare questioni che non hanno diretta incidenza e che non risolverebbero le necessità, visto che la materia ha natura interistituzionale. Facciamo nostro l’appello del comitato del Teleriscaldamento lanciato pochi giorni fa al sindaco e alla giunta: tagliando minimamente la loro indennità una tantum potrebbero garantire quantomeno l’attivazione della centralina, il cui costo si aggira intorno ai 40 mila euro, come certificato dalle risposte alle varie interrogazioni che abbiamo presentato nel tempo”.