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“Gli enti locali e la gestione dei rifiuti”, iniziativa di Sel Spoleto-Campello-Castel Ritaldi-Montefalco

La strategia “Rifiuti Zero” è possibile e lo hanno dimostrato alcuni comuni italiani, tra cui quello di Corchiano e quello di Capannori, che negli ultimi anni hanno raggiunto livelli ottimali di raccolta differenziata.
Di modelli virtuosi nella gestione dei rifiuti e di riduzione dei consumi come unica strada per uscire dalla crisi si è parlato venerdì scorso presso la sede di Sinistra Ecologia e Libertà di Spoleto-Campello-Castel Ritaldi-Montefalco. E così all'iniziativa “Gli enti locali e la gestione dei rifiuti”, si è respirata un'aria diversa, di speranza, fondata sulla consapevolezza che la strategia Rifiuti Zero non è un'utopia, ma una necessità.
C'è chi decide di bruciare l'immondizia, lucrare sui rifiuti e disinteressarsi della salute dei cittadini. Di contro, però, oggi è sempre più diffusa la consapevolezza che l’unica via d’uscita sta nel non produrre più rifiuti. Sinistra Ecologia e Libertà è decisamente per questa strada.
É una strategia legata ad un percorso integrato fatto di numerosi progetti, un percorso che prevede una grande opera di sensibilizzazione e coinvolgimento della cittadinanza, un percorso che rende inutile qualsiasi impianto di incenerimento.
All'incontro di venerdì ha partecipato Bengasi Battisti, sindaco di Corchiano (Vt), nominato Comune a 5 stelle 2010 in quanto particolarmente virtuoso sotto il profilo della gestione dei rifiuti, che ha riportato la sua esperienza, sottolineando come sia stata fondamentale la partecipazione di tutti gli attori della comunità per raggiungere la sostenibilità ambientale.
È inoltre intervenuto Eugenio Baronti coordinatore nazionale SEL gruppo di lavoro sui rifiuti, già assessore all’ambiente del comune di Capannori, città poco più grande di Spoleto che è diventata punto di riferimento ed eccellenza nella gestione dei rifiuti. Alfonso Morelli, responsabile regionale SEL ambiente, ha introdotto i lavori, riportando numeri e dati sulla situazione regionale. Hanno, inoltre, portato un contribuito al dibattito Walter Rossi, direttore igiene urbana VUS s.p.a., il sindaco di Campello sul Clitunno, Paolo Pacifici, e Marco Capoccia e Luca Paolucci, del comitato Rifiuti Zero Spoleto, che hanno ribadito la necessità di pensare al futuro del territorio con nuovi progetti e idee moderne, che mettano al primo posto la tutela della salute della cittadinanza, combinando i tre livelli di responsabilità: quella della classe politica, quella della comunità e quella industriale.
L’iniziativa è stata introdotta dal responsabile ambiente della segreteria del circolo di SEL, Roberto Mesca, che nella sua relazione ha sottolineato come sia necessario iniziare a parlare di conversione del modello economico-produttivo, per andare verso un nuovo sistema di gestione ambientale. “In sostanza -ha affermato Mesca nel suo intervento- si può partire da tante piccole buone pratiche: togliere l'usa e getta dalle mense, ridurre drasticamente l'utilizzo di bottiglie di plastica, introdurre i distributori automatici di detersivo, rivedere le modalità di utilizzo degli imballaggi, favorire percorsi partecipativi, di comunicazione e sensibilizzazione. È indispensabile -ha continuato- favorire attività di ricerca, sviluppo e innovazione, anche all’interno di VUS e dell’ATI3. Nel nostro Ambito Territoriale, in cui la raccolta differenziata si attesta ad una media del 28% circa -ha concluso Mesca- va studiata la modalità per realizzare un moderno sistema di impianti tecnologici capaci di riattivare, in maniera efficace ed efficiente, il riuso dei materiali riciclati”. SEL ritiene, pertanto, che tutte le risorse previste per gli inceneritori in Umbria siano investite nella ricerca e nell'innovazione, nel potenziamento degli strumenti necessari a favorire l’incremento della raccolta differenziata, nella realizzazione di una impiantistica all’avanguardia e nelle necessarie attività di sensibilizzazione della cittadinanza, al fine di innescare un processo culturale di grande cambiamento. A conti fatti ciò è possibile e, per il nostro futuro, è indispensabile.