Cronaca

Gli avvocati di Gesenu chiedono il dissequestro di 20 milioni: “Il contratto non è con noi”

Probabilmente la decisione del Riesame sulla richiesta di dissequestro dei circa 20 milioni di euro ‘bloccati’ a Gesenu arriverà tra oggi e domani. Ieri pomeriggio infatti gli avvocati della società, Francesco Falcinelli e Dario Buzzelli, hanno discusso a lungo la loro istanza dinanzi ai giudici del tribunale del Riesame a cui chiedono appunto di sbloccare quell’ammontare. E, secondo la difesa, i presupposti con cui il gip Alberto Avenoso ha disposto i sequestri sono sbagliati: per i legali infatti il contratto di trattamento dei rifiuti era stato stipulato dai comuni dell’Ati2 con Gest e non con Gesenu e questo comporta che non può subire dei sequestri Gesenu per un contratto che non gli fa capo. Inoltre, sempre per la lettura della difesa, non si configura nemmeno la truffa perché, anche se – come ipotizza la procura – vi fosse stata inadempienza contrattuale perché il compost prodotto non era quello che poteva essere da un punto di vista qualitativo e quantitativo, non deriva da un disegno criminale degli indagati ma dalla qualità della Fou, con cui il compost viene fatto. E quindi, in altre parole, dalla differenziata dei cittadini. E’ per questi motivi che hanno dunque sollecitato il dissequestro dell’ingente somma. Il pm Valentina Manuali ha invece rimarcato la bontà dell’impostazione accusatoria che individua nel non trattamento adeguato dei rifiuti un ingente risparmio e una truffa ai danni di chi ha commissionato quei servizi ad un’azienda.

Le altre difese. Oltre ai legali di Gesenu, ieri pomeriggio hanno discusso dinanzi ai giudici del Riesame l’avvocato Nicola Di Mario, che cura gli interessi di Luca Rotondi. Nonostante a Rotondi sia stato tutto dissequestrato con provvedimento del pm del 16 dicembre scorso, il legale ha voluto comunque proporre la sua lettura al riesame sostenendo che non si configura il reato di truffa ai danni dello Stato. Stessa discussione è stata portata avanti dal professor David Brunelli che rappresenta sia l’ex direttore generale di Gesenu, Giuseppe Sassaroli, sia Roberto Damiano. Richieste diverse sono invece arrivate dall’avvocato Giovanni Corbucci, che difende il dirigente di Tsa, Luciano Sisani. A Sisani sono infatti stati sequestrati circa 270mila euro in virtù dell’accusa di fatture inesistenti. La stessa accusa però è stata già annullata dai giudici del riesame per Giuseppe Sassaroli, è dunque probabile che lo stesso provvedimento venga adottato anche per Sisani.

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