Con un clic su www.regioneumbria.eu, il portale istituzionale della Regione Umbria per il turismo, l'ambiente e la cultura, da oggi sarà più semplice conoscere ed apprezzare gli archivi storici dell'Umbria. Tutto questo grazie al progetto “.Doc. Polo Informativo degli Archivi Umbri”, che, avvalendosi delle più moderne tecnologie informatiche, mira a valorizzare e rendere fruibile ai cittadini il ricco patrimonio di risorse documentarie dell'Umbria. L'iniziativa, realizzata dalla Regione, dalla Soprintendenza archivistica per l'Umbria e dagli Archivi di Stato di Perugia e Terni, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, è stata illustrata a Perugia nel corso di un convegno a Palazzo Donini, al quale hanno partecipato amministratori, dirigenti delle istituzioni coinvolte e rappresentanti dei partner tecnici.Alla base del progetto, che ha avuto un costo di 60mila euro (di cui 40mila investiti dalla Regione e 20mila dalla Fondazione Cassa di Risparmio) c'è la convinzione – è stato detto durante l'introduzione ai lavori – che avere accesso con facilità alle fonti archivistiche può dare un contributo reale alle opportunità di conoscenza del patrimonio culturale dell'Umbria.
“.Doc” – è stato spiegato – si propone di potenziare l'azione avviata nell'ambito del portale www.regioneumbria.eu, nel quale è stato completato lo sviluppo del software destinato a gestire l'Anagrafe Archivi storici. Ma mentre l'Anagrafe – è stato detto – permette soltanto l'individuazione e la localizzazione degli archivi, con il nuovo progetto, attraverso inventari ed altri strumenti di corredo, sarà possibile visualizzare anche i contenuti dei vari archivi.”Con il ‘Polo Informativo', che è già stato presentato in anteprima lo scorso novembre al “Com.Pa”, il Salone Europeo della Comunicazione Pubblica dei Servizi al Cittadino e alle Imprese – ha detto il direttore ai Beni e alle Attività culturali della Regione Umbria Ernesta Maria Ranieri – vogliamo dimostrare che la cultura è una dimensione aperta e che gli archivi storici non sono un mondo oscuro, polveroso e lontano, ma un patrimonio da conoscere e tramandare”. L'Umbria – ha continuato Ranieri – ha già svolto in questi anni un attento lavoro di riordino, ma ora occorre perseguire altri due obiettivi: un ulteriore sviluppo dal punto di vista informatico e tecnico-scientifico delle modalità di accesso ai dati da parte degli utenti e l'implementazione delle banche-dati disponibili. Per fare questo – ha concluso – ci auspichiamo la prosecuzione della collaborazione delle istituzioni e delle strutture tecniche e scientifiche già coinvolte nella realizzazione del progetto.”Il ‘Polo' – ha commentato Maria Grazia Pastura della direzione generale per gli Archivi per il ministero per i Beni e le Attività culturali – si pone come anello di congiunzione tra le realtà locali e i sistemi informativi archivistici nazionali, in particolare ‘Siusa' e ‘Sias', ed ha l'obiettivo di integrare informazioni già disponibili sui sistemi centrali con notizie di maggiore dettaglio”.
A margine del convegno, Rossella Santolamazza della Soprintendenza archivistica dell'Umbria ha ricordato che sono oltre duemila i fondi conservati presso gli Archivi di Stato di Perugia e Terni (con le relative sezioni di Assisi, Foligno, Gubbio, Spoleto e Orvieto) e quelli posseduti da enti pubblici e privati, famiglie e singoli cittadini, ma notevoli sono anche i complessi documentari di natura ecclesiastica, nei quali è possibile consultare i documenti più antichi presenti in Umbria.