di Fabio Muzzi
Dover rubare la propria bici è una cosa che di per sé suona strana, ancora più inusuale se questo avviene su suggerimento dei Vigili Urbani. La vicenda, che ha dell’incredibile, è accaduta questa mattina a Foligno. Tutto è iniziato quando un cittadino folignate, uscendo questa mattina dalla propria abitazione, non ha trovato la bicicletta nel portico del palazzo dove la sera prima l’aveva parcheggiata chiudendola con il lucchetto. Scoraggiato per l’ennesimo furto del mezzo, è salito in sella ad una seconda bici per recarsi dai Vigili Urbani della città per denunciare il furto. Dopo una lunga attesa è stato ricevuto dal funzionario preposto che ha risposto al derubato di non poter compilare la denuncia sul momento per un altro impegno e ha suggerito al cittadino di tornare l’indomani. L’uomo, sconfortato per il viaggio a vuoto, è tornato in bici per tornare verso la propria abitazione. Lungo la strada, ha avuto un’inaspettata visione: due ragazzi sui vent’anni, presumibilmente stranieri sopra la bici che gli era stata sottratta. Indeciso sul da farsi, ha deciso di seguire i due a distanza e, mentre gli autori del furto si addentravano tra i vicoli di Foligno proprio in direzione del Comando dei Vigili Urbani, ha chiamato il 113 per segnalare la cosa. Da parte del 113, però, non ha ricevuto nessuna risposta, così l’uomo, improvvisatosi detective, ha continuato nell’inseguimento, finchè i due non si sono fermati in un vicolo adiacente a Piazza San Domenico per poi sparire in una casa. Vista la vicinanza dei Vigili Urbani, il derubato è tornato nella sede in cui in precedenza aveva cercato di fare denuncia, ma qui, in assenza del delegato all’ufficio denunce, gli è stato risposto che in mancanza di una denuncia non potevano fare nulla e quindi hanno fatto intendere al derubato che avrebbe dovuto provvedere autonomamente. Correndo il rischio di trovarsi faccia a faccia con i due soggetti – che dalla descrizione sembra non fossero troppo affidabili – un onesto cittadino, si è visto costretto a passato all’altra sponda, inventandosi ladro, riappropriandosi del proprio veicolo, che ora, naturalmente, non era più munito del lucchetto. Giustizia – sommaria – è stata fatta.