Carlo Ceraso
Una cornice da togliere il fiato, un ambiente giovane e dinamico, aule multimediali di ultima generazione. Sono alcuni dei punti di forza su cui si basa il nuovo corso di laurea in scienze giuridiche avviato dall’Università della Tuscia di Viterbo. La sede è quella del complesso monumentale San Carlo, già sede della facoltà di Scienze Politiche, con il suggestivo Chiostro e il giardino curato nei minimi dettagli.
Forte di una storia centenaria (realizzata nel 1546 per volontà di Papa Paolo III Farnese che istituì le cattedre di logica, filosofia, giurisprudenza e medicina), l’ateneo ha deciso di ampliare l’offerta didattica con il nuovo corso di laurea, uno dei più ambìti dagli studenti italiani per i molteplici sbocchi professionali che offre. E non solo per gli studenti della provincia.
Viterbo infatti è una delle città universitarie più competitive, fra quelle del centro Italia, anche sotto il profilo della ‘spesa’ connessa agli studi. Qui si può ancora trovare una camera in affitto a poco più di 100 euro al mese e anche le tasse universitarie non hanno subito particolari aumenti. Un occhio di riguardo è stato riservato a quegli studenti che hanno interrotto gli studi ma che non hanno abbandonato l’idea di conquistare il fatidico (e sempre più necessario)
pezzo di carta. La ricongiunzione della carriera, qui, costa 150 euro l’anno fino ad un massimo di 750 euro complessivi per ricongiungere tutti gli anni di interruzione. Un bel risparmio se, per fare un raffronto, si guarda a La Sapienza di Roma che prevede il pagamento di € 430 per ogni anno di interruzione (importo uguale applicato dall’UniSiena) o all’Università di Perugia che ne richiede € 430, ma sempre per ogni anno di ‘fermo’ degli studi.
Non è un caso che al Distu, il Dipartimento da cui dipende il corso di laurea in Scienze giuridiche, si guardi con simpatia agli studenti delle province umbre
(Terni e Perugia) e laziali (Roma e Rieti), distanti fra i 50 e 100 chilometri dal San Carlo.
Per capire meglio il nuovo corso di studi abbiamo incontrato due dei professori di punta del Corso, il vice direttore del Dipartimento Giulio Vesperini che qui insegna diritto amministrativo e il professore Maurizio Benincasa docente di diritto privato. L’appuntamento è all’Aula Magna, la splendida chiesa a tre navate del XII secolo dove è ancora possibile ammirare alcuni affreschi che l’imponente opera di recupero e consolidamento – avviata alla fine degli anni ’90 – ha consentito di salvare.
Professor Vesperini, cominciamo dalla notizia più interessante, ovvero dell'avvio del Ciclo unico. “il Rettore ha anche recentemente ribadito che è suo intendimento avviare il Ciclo unico già dal prossimo anno accademico 2013-14”
Come nasce e quali caratteristiche ha il Corso in Scienze giuridiche? “Questo corso – spiega Vesperini – nasce grazie alla presenza di lunga tradizione di giuristi nell’Università della Tuscia. Abbiamo avuto un Istituto giuridico, per molti anni un dipartimento di scienze giuridiche, e tuttora è attivo un dottorato di ricerca. Una ‘esperienza’ importante sia come insegnamenti, sia come attività di ricerca da sempre aperte alla collaborazione con studiosi di altri Paesi. Prima di avviare questo nuovo Ciclo abbiamo svolto degli studi che hanno dimostrato che ci sono molti studenti del viterbese che svolgono i loro studi a Roma, Perugia, Siena; riteniamo così di rispondere a una esigenza concreta che viene da questo territorio. Gli sbocchi occupazionali, mi riferisco al Ciclo unico, sono quelli tradizionali come le professioni di magistrato, avvocato, notaio alle quali si aggiungono gli impieghi nella Pubblica amministrazione, nelle imprese, nei settori di consulenza e di ricerca”.
Professor Benincasa a chi è rivolta questa nuova offerta didattica? “Questo corso – dice Benincasa – aspira ad ottenere il consenso non solo delle matricole che provengono dagli istituti superiori, ma raccoglie anche l’esigenza che nel corso degli anni è emersa da parte di quegli studenti, molti dei quali lavoratori, che frequentavano altri corsi di laurea”
Può descriverci il complesso monumentale San Carlo? “Questa struttura è motivo di orgoglio per tutti noi; si tratta di un vecchio convento del XII secolo perfettamente recuperato. Gli edifici, che non hanno subito modifiche, ospitano le aule dotate delle più moderne apparecchiature; mentre nel piccolo parco è situata la segreteria” conclude Benincasa
Professor Vesperini, scorrendo il sito si può notare una grande attenzione allo studio della lingua straniera. “E’ stata una scelta consapevole e condivisa, abbiamo dato un numero elevato di crediti all’insegnamento della lingua inglese (12 cfu, n.d.r.) superiore a quello degli altri esami di diritto. Vogliamo infatti che ogni insegnamento sia curato anche in chiave europea e internazionale ed è in questa prospettiva che ci proponiamo di attivare alcune attività didattiche in lingua inglese per quegli studenti che lo desidereranno. Questo si lega alla tradizione giuridica consolidata dalla Unituscia e che vede uno dei suoi momenti più importanti nella organizzazione, giunta alla ottava edizione, del Global Administrative Law Seminar, Legality review in the global administrative space”.
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