La Giunta De Augustinis per il momento è salva e incassa il bilancio preventivo 2020 con appena 8 voti favorevoli (il consiglio è composto da 25 consiglieri, sindaco incluso) grazie alla astensione dei cosiddetti “ribelli” del centrodestra (5) e, indirettamente, alle assenze giustificate del partito democratico (2).
C’era molta attesa per questo consiglio convocato già da più di una settimana, assemblea che sembrava destinata a segnare definitivamente il governo cittadino.
Che la situazione però volgesse al meglio per la governance lo si era capito già dalle prime battute tanto era sereno il presidente del consiglio comunale.
D’altra parte il gruppo dei 3 consiglieri di Fd’I, la consigliera di Forza Italia Marina Morelli e il gruppo dei 3 della Lega (gli unici ormai riconosciuti dalla segreteria regionale dopo il defenestramento di 4 consiglieri e 2 assessori) avevano già fatto trapelare che si sarebbero astenuti “per senso di responsabilità”. Come i 9 dell’opposizione (Pd, Ora Spoleto Spoleto popolare e Alleanza civica) che avrebbero votato contro.
Così, quando all’appello si è registrata l’assenza del consigliere del piddì, Marco Trippetti, impegnato in servizio quale medico rianimatore dell’ospedale, e del leghista Fedeli (assente per malattia), gli ultimi rimasti fedeli alla giunta hanno tirato un mezzo sospiro di sollievo: facile prevedere che sarebbe finita con 9 favorevoli, 8 contrari e 6 astenuti. Poco prima del voto ha dovuto abbandonare l’assise anche la consigliera dem Carla Erbaioli, anche lei sanitaria (ostetrica) del nosocomio folignate, impegnata “nel turno di notte”. Con l’asticella dei contrari destinata ascendere a quota 7.
A complicare le cose però, al momento del voto, avvenuto poco dopo le 19, ci si è messa la connessione da remoto della consigliera Debora Pompili (epurata dalla Lega con il capogruppo Militoni, il consigliere Fagotto e lo stesso presidente del consiglio Cretoni) che non è riuscita a rispondere alla chiamata del segretario comunale. Un momento di panico politico con gli ormai ex leghisti che si sono precipitati con smartphone e tablet a contattarla, ma la connessione non è stata ripristinata. Alla fine la Pompili è risultata assente (come anche la consigliera Santirosi di Fd’I).
Alla fine, con un solo voto di differenza, il bilancio previsionale 2020 è finito con appena 8 voti favorevoli (De Augustinis, Cretoni, Militoni, Fagotto, Montesi, Mancini, Ranucci e Ugolini), 7 contrari (Lisci, Laureti, Renzi, Profili, Frascarelli, Settimi e Bececco) e 5 astenuti (Proietti, Loretoni, Morelli, Polinori e Di Cintio).
Contrari e astenuti non hanno fatto mancare pesanti giudizi sul Documento unico di programmazione (DUP) licenziato dalla Giunta. Da chi lo ha definito “un libro di sogni” (Profili e Frascarelli) a un “dup pieno di speranza” (Di Cintio) a “un bilancio senza visione per la città” (Laureti) per finire con una “assenza di fiducia sul documento” (Morelli). Posizioni critiche, anche aspre, che, per i membri di Fd’I, Lega e FI, cozzano con la decisione finale di astenersi.
Le critiche però hanno stizzito il sindaco De Augustinis che ha così preso la parola e sciorinato dapprima interventi fatti dalla sua Giunta e poi attaccato apertamente le cattive gestioni degli ultimi 13 anni. Andando così a criticare di fatto la gestio della Giunta del Massimo Brunini bis, di Daniele Benedetti e del compianto Fabrizio Cardarelli: un attacco, quasi un remake della campagna elettorale, che travolge diversi di coloro che ancora oggi siedono in aula: Stefano Lisci (vice sindaco e presidente del consiglio con la Giunta Benedetti), Marco Trippetti (capogruppo Pd – Benedetti), Camilla Laureti (assessore esterno – Giunta Cardarelli), Profili (assessore – Cardarelli), Bececco (vice sindaco e sindaco facente funzioni – Cardarelli), Settimi (consigliere delegato – Cardarelli).
Per la verità ci sarebbe anche Angelo Loretoni (Cardarelli) l’unico rimasto nelle grazie di De Augustinis nonostante le critiche che, vuoi come non vuoi, toccano anche la sua precedente esperienza.
Nel corso dell’intervento però De Augustinis ha dichiarato più volte di voler sorvolare su certe pratiche del passato. Anche questa volta il sindaco non è stato chiaro: instillando ancora una volta il dubbio, facendo allusioni pesanti (era già successo mesi fa con l’annuncio di infiltrazioni della malavita in città, poi con la scuola di Beroide che non avrebbe destinato ad appartamenti, più recentemente sul tema dell’ospedale di soldi che potrebbero arrivare dalla Calabria).
Frasi che meriterebbero di essere chiarite, specie se a pronunciarle è un sindaco e magistrato in servizio. Laureti, Lisci e Bececco sono rimasti in silenzio, come se nulla fosse.
Chi invece ha alzato la voce è stato il capogruppo di Alleanza civica Gianmarco Profili che ha sfidato il sindaco a un confronto nelle opportune sedi. “Sono stanco di questo continuo modo di fare, faccia un consiglio comunale, lo possiamo fare anche secretato, ma una volta per tutte se deve dire qualcosa la dica”.
Quando sono le 21.30 il consiglio è ancora in corso per l’approvazione del bilancio pluriennale. Una fotocopia del precedente. Critiche e affondi al documento economico-finanziario ma alla fine solo Pd e le liste civiche ha votato contro. I ribelli di Fd’I, F.I. e Lega si sono astenuti. Dando così il via libera anche al bilancio pluriennale.
Aggiornamento delle 21,42 – come previsto, la votazione del bilancio pluriennale previsionale è stata una fotocopia della precedente, con il documento approvato con 9 voti favorevoli (questa volta ha funzionato la connessione della Pompili), 7 contrari e 6 astenuti.
Numeri risicati all’osso, con l’opposizione che da più parti ha invitato il sindaco a prenderne atto e a trarne le conseguenze.
Più tardi gli aggiornamenti con i video del lungo consiglio
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