E’ azzoppata definitivamente la Giunta De Augustinis che, seppur salvata in extremis dalla Lega, registra l’uscita definitiva dalla maggioranza di Fratelli d’Italia e con la consigliera Marina Morelli (FI) che a microfoni spenti all’inviato del Tgr di Rai3, nell’abbandonare l’assise, fa sapere che non voterà il bilancio di previsione.
Stando così le cose è già a rischio la prossima approvazione del bilancio di previsione che richiederà il voto favorevole di 13 consiglieri, quando la maggioranza a questo punto ne può contare solo 12 (il sindaco, 7 della Lega, 3 di Laboratorio, 1 di FI).
All’appuntamento odierno si è arrivati dopo 24 ore vissute al limite dello stress: ieri il primo cittadino, forse per anticipare le conseguenze di una eventuale bocciatura, aveva avuto delle interlocuzioni con il prefetto di Perugia. Ancora stamattina i filogovernativi del centrodestra hanno provato addirittura a chiamare il piddì per capire se potevano contare su un appoggio esterno, ricevendo il secco rifiuto dei dem.
La quadra sembrava trovata intorno all’ora di pranzo, con l’assessore al bilancio Zucchelli che anticipava di aver trovato dei fondi per aiutare le imprese. In aula De Augustinis è rimasto sempre sereno. Diverso l’atteggiamento del presidente del consiglio Sandro Cretoni che, specie dopo l’uscita di Fd’I, ha mostrato più di una intemperanza, sconfinando almeno un paio di volte oltre le proprie prerogative.
E’ intorno alle 15,30 che il capogruppo Stefano Polinori chiede una sospensione per un confronto del gruppo Fd’I con il sindaco. Non è dato sapere cosa sia successo, ma il ritorno in aula di Polinori, Di Cintio e Santirosi è all’insegna del nervosismo. Almeno loro sanno quale proposta è stata portata dalla Giunta e il parere del dirigente finanziario. E’ a questo punto che Gianmarco Profili, stigmatizzando il comportamento della Giunta che non ha portato a conoscenza di tutta l’aula la proposta, chiede che almeno venga convocata la Conferenza normativa e i Capigruppo.
Si rientra che sono passate le 16,30. Di Cintio “il sindaco ci ha assicurato che è stato elaborato un documento con cui destinare delle risorse da destinare alle attività economiche, vorremmo conoscere il documento”. E’ l’incipit della spaccatura.
La parola all’assessore Zucchelli il quale prima ricorda di aver già chiarito che “la costituzione di un fondo destinato a erogare contributi a chicchessia non è possibile perché non è previsto dalla legge. Il senso della nostra proposta è di elaborare un sistema per ridurre il carico fiscale sulle imprese che hanno subito danni dalla pandemia. Ora la riduzione di imposte va coperta, il bilancio preventivo 2020 è ridotto all’osso. Non vi sono fondi allo stato attuale per prevedere sgravi fiscali; ciononostante la Giunta si è posta il problema ma, non avendo fondi a disposizione ha ritenuto di assumere un impegno politico formale. Questa mattina la Giunta all’unanimità ha deliberato di assumere l’impegno politico di ampliare il quadro delle agevolazioni sulla tariffa Tari a favore delle imprese nel limite complessivo di 200mila euro che devono essere coperte con fondi propri. Questa non è una promessa, è un impegno politico; se vale ancora la politica in questa aula è un impegno, opposizione e maggioranza potranno valutare a suo tempo se è stato fatto o meno. Faccio un appello alla ragionevolezza, necessaria per uscire dalla secche; approvare oggi le tariffe che è l’ultimo giorno significa evitare di applicare quelle dello scorso anno che sono più basse e che metterebbero ancora più in difficoltà le casse comunali”.
Il capogruppo della Lega Militoni chiama il ‘procedurale’ mettendo nel panico Cretoni che esclama preoccupato “che succede?”. La replica è alla valeriana: “non succede nulla presidente, avevo chiesto l’inversione all’ordine del giorno”, con il presidente che può tirare un sospiro di sollievo. Si comincia quindi dal punto 7 all’ordine del giorno, ovvero dalle modifiche al Regolamento per le entrate comunali.
Il capogruppo leghista probabilmente vuole capire da subito come andrà a finire con gli alleati.
Profili (Alleanza civica) sottolinea, parlando a Zucchelli, che “di promesse politiche ne sente da anni”.
Alle 17 in punto prende la parola il capogruppo Polinori: “trovo paradossale e irrispettoso questo modo di governare perché avrei preferito non ci fosse la diretta streaming per questo spettacolo poco decente; è vero Zucchelli glielo ho detto io ‘che non voto promesse’ e glielo confermo perché in politica sono molto simili a quelle dei marinai. Siamo partiti tre mesi fa, quattro consigli, abbiamo visto espedienti proposti in extremis per cercare di rattoppare qua e là qualcosa, magari per farci rimanere in aula per il numero legale. Qualcuno ha scritto che bisognava avere il senso di responsabilità, Fd’I l’ha dimostrata la responsabilità e la coerenza che non è stata contraccambiata per tre mesi. Non ci avete proposto nulla di concreto; abbiamo appoggiato una candidatura in cui credevamo, rinnovo la stima per la persona, politicamente ho da ridire nella storia che è stata scritta in questi due anni e mezzo. Andiamo avanti con la nostra coerenza e rispettosi di tutti, non ci ritroviamo in questa amministrazione, prendiamo una decisione definitiva, sule promesse non possiamo andare avanti, vi annuncio che usciamo dall’aula e abbandoniamo la maggioranza”.
Polinori, Di Cintio e Santirosi abbandonano quindi l’adunanza, seguiti di lì a breve dalla consigliera Morelli.
Trippetti: “dopo questa bomba politica sganciata da Fd’I, chiedo formalmente che si instauri una discussione politica per prendere coscienza della situazione politica che si è venuta a creare. Non c’è più la maggioranza che si è presentata due anni fa; il mio invito è quello di prendere formalmente coscienza e fare le opportune valutazioni politiche, lo dobbiamo non solo ai consiglieri comunali ma a tutta la città”. Un invito dunque a Giunta e al centrodestra a prendere atto che l’esperienza De Augustinis è arrivata a termine.
Spetta al consigliere Stefano Proietti ufficializzare una nuova “apertura di credito” verso la Giunta. Così, dopo aver annunciato che il pacchetto dei tributi (incluse le promesse) verrà approvato dalla Lega, si affretta ad aggiungere che “il senso di responsabilità non sarà più garantito. Abbiamo un dovere di lealtà ma non di maggioranza, abbiamo solo l’esclusivo dovere di fare il bene della città. Per i prossimi provvedimenti quindi la Lega voterà di volta in volta in base a ciò che è meglio per Spoleto, per le imprese e per i cittadini”. Coincidenza vuole che proprio mentre Proietti tiene il suo intervento in redazione giunge, preciso come un orologio svizzero, l’ultimatum anche del segretario regionale, l’onorevole Caparvi: “Solo grazie alla caparbietà della Lega otteniamo un regolamento tributario più vicino alle esigenze del mondo produttivo spoletino in un momento di difficoltà tanto grave come questo”.
Poi l’affondo di Caparvi alla governance: “L’aver dovuto lottare con le unghie e con i denti per adottare provvedimenti di buon senso è l’emblema di una giunta comunale non in linea con i bisogni della città” continua Caparvi “Siamo riusciti a portare a compimento un percorso che ha visto il nostro consigliere Riccardo Fedeli, presidente della Commissione normativa, impegnato in prima linea e a cui riconosco il grande impegno profuso. Questo senso di responsabilità che oggi ci ha permesso di dare risposte ai cittadini, sarà l’unico discrimine da qui in avanti. Da oggi ci riteniamo liberi da qualsiasi dovere di maggioranza e voteremo solo ciò che è conforme al bene dei cittadini e delle imprese di Spoleto, valutando i provvedimenti di volta in volta”.
Tutti i punti vengono approvati con 12, in un caso anche 11, voti favorevoli. Il minimo indispensabile. L’opposizione esce di volta in volta a rimarcare che la maggioranza non c’è più, almeno in quei numeri che serviranno ad approvare pratiche come il prossimo bilancio. Tutto viene approvato, o ingoiato a seconda delle scelte, aliquote Irpef, Imu, tassa di soggiorno (dove è rimane il limite delle 4 notti, altra vittoria del Consiglio nella sua interessa). E si arriva alla discussione della tariffa Tari, la vera spina nel fianco di Zucchelli & Co.
E’ Profili a dare l’assalto, ricordando che approvando il 45% in capo alle utenze non domestiche (le imprese) e il restante 55% alle domestiche (le famiglie) si va a colpire indiscriminatamente queste ultime. Facendo un regalo anche a quelle aziende che durante il lock down hanno incassato maggiori profitti, come i supermercati e le banche. “E’ giusto quindi colpire gli anziani, i cassa integrati e le famiglie meno abbienti? E al tempo stesso è giusto dare sconti a realtà imprenditoriali che non hanno affatto sofferto? State facendo un taglio lineare di cui vi assumete la responsabilità” dice Profili guardando all’indirizzo dei banchi di Lega e Forza Italia.
Zucchelli prova a metterci una pezza ma non riesce che a stizzire ancor più l’opposizione: “Le richieste della mozione sono state tutte accolte, tranne la mozione di quel fondo che non è possibile per legge, siamo andati incontro alle vostre richieste di aiutare le realtà produttive”.
Militoni e Ugolini provano a fare i pompieri. Il primo si dice d’accordo con Profili, che avrebbe preferito una soluzione “come quella adottata da Foligno che ha stanziato un fondo di 450mila euro per le aziende in difficoltà”, idem una diversa percentuale di tariffa da applicare a seconda dei singoli casi. Ugolini inece prova a scaricare la responsabilità su Fd’I, dimenticando che quello di aiutare anche le famiglie e non solo le imprese era scritto nella mozione.
E’ ancora il capogruppo Profili a sferzare così l’assessore Zucchelli: “della mozione” dice rivolto verso il tavolo della Giunta ma anche verso Militoni “non se ne prende un pezzo solo, si prende tutta…al punto 4 c’è scritto di valutare agevolazioni per famiglie monoreddito, o con persone in cassa integrazione. Queste agevolazioni per le famiglie dove stanno? Avete fatto una scelta, legittima, ma non ci prendiamo in giro e non prendiamo in giro la città. Di questo vi assumete la responsabilità politica” conclude annunciando lui di abbandonare l’aula. Si passa al voto: ancora una volta il punto passa con 12 voti favorevoli.
Sono passate da poco le 19, ci sarebbe da affrontare le tante mozioni che restano al palo dall’agosto 2019. E la politica potrebbe dare finalmente un buon esempio di operosità, visto che le ultime tre sedute, con non pochi costi a carico dei cittadini, sono andate a vuoto. Invece il consigliere Cesare Loretoni (Lega) interrompe il presidente e chiede la verifica del numero legale, mentre il gruppo salviniano, Laboratorio e Forza Italia abbandonano l’aula. Dentro rimangono solo i 9 consiglieri di minoranza. “Non c’è il numero legale” sentenza Cretoni “il Consiglio è chiuso”. Amen.
I consiglieri non sono ancora usciti dal palazzo che, l’iperdinamico Cretoni, fa inviare sui loro cellulari e caselle mail la convocazione per il prossimo Consiglio: argomento all’ordine del giorno, l’approvazione del bilancio. Appuntamento fissato per le 15 del prossimo 19 ottobre, giusto giusto i 20 giorni di proroga che servono per consentire all’adunanza di studiare i documenti di programmazione economico-finanziaria*.
*[Nella serata di questa convulsa giornata per la tenuta della politica cittadina, giunge la notizia che la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, in seduta straordinaria, ha accolto la richiesta di Anci e Upi per lo slittamento al 31 ottobre dell’approvazione dei bilanci di previsione.] Aggiornamento delle ore 23:40
E su questi si verifica già un ‘giallo’: uno degli esponenti della Giunta, lasciando l’aula, si è lasciato sfuggire che i documenti depositati in segreteria non sarebbero completi.
Informazione che ha messo in allerta l’opposizione che già domattina ne chiederà copia.
© Riproduzione riservata