Di Girolamo, atto finale | Sindaco intenzionato a confermare le dimissioni - Tuttoggi.info

Di Girolamo, atto finale | Sindaco intenzionato a confermare le dimissioni

Christian Cinti

Di Girolamo, atto finale | Sindaco intenzionato a confermare le dimissioni

Dissesto in consiglio comunale: numeri e strategie
Mer, 14/02/2018 - 15:50

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La giornata di festa di san Valentino è caduta sulla città dell’acciaio come una fitta nevicata. Gli echi della crisi politica ed istituzionale risuonano ovattati ma la miccia è innescata e potrebbe esplodere nelle prossime 24/48 ore. La prima chiamata è per domani pomeriggio alle 15.30, ma le alchimie della politica potrebbero far slittare il consiglio comunale, chiamato a deliberare sul dissesto finanziario di Palazzo Spada, alla giornata di venerdì. Concedendo qualche spiraglio in più a chi sta cercando di ricomporre un quadro che ormai appare frantumato.

Le dimissioni

In queste ultime due settimane soprattutto – ma non solo – all’interno del Partito democratico si è lavorato nel tentativo di far tornare il sindaco, Leopoldo Di Girolamo, sui propri passi. Fin dalle ore successive alla presentazione delle dimissioni, pezzi importanti dei democratici hanno messo in moto tutte le diplomazie per cercare di “ritrovare compattezza” e quindi, scansare l’ipotesi dell’addio anticipato del primo cittadino, magari anche con la possibilità di comporre una nuova giunta, cercando anche di trovare sponde in alcune forze di opposizione. Alla soluzione “esterna” – una sorta di patto del Nazareno alla ternana – ha fatto da contraltare una possibile soluzione interna, stendendo ponti verso quella parte dem che ha manifestato più perplessità nei confronti di Di Girolamo. A nulla però, sembra, siano valsi gli incontri nella giornata di martedì tra Di Girolamo, il consigliere comunale Valdimiro Orsini, quello regionale Eros Brega e l’ex assessore Stefano Bucari. E anzi, proprio le incomprensioni tra anime diverse del partito avrebbero spinto Di Girolamo a confermare, nella serata di martedì, la sua decisione: dimissioni.

Il consiglio comunale

A questo punto, sembra superflua la conta di quanti, nell’aula consigliare di palazzo Spada, domani – a patto che non venga usata l’arma della mancanza del numero legale per guadagnare qualche altra ora – potrebbero votare o meno il dissesto. E anzi, paradossalmente il fatto che la maggioranza di centrosinistra possa finire sotto il tiro di franchi tiratori amici su un eventuale voto contrario, potrebbe pesare come un macigno sul possibile atto finale della consiliatura. A meno che, nel frattempo, non intervengano altri elementi capaci di spingere il sindaco a sospendere la scelta per tutto il tempo utile e dunque fino a lunedì 19 febbraio. In questo caso, però, potrebbe intervenire un ulteriore strappo. Dall’opposizione, seppure non in maniera compatta, è già trapelata la volontà che, nel caso in cui Di Girolamo restasse in sella e il dissesto non venisse approvato, allora un blocco di consiglieri andrebbe immediatamente dal notaio per rassegnare le proprie dimissioni. Cercando di coinvolgere almeno sei consiglieri di maggioranza con l’obiettivo di fare così decadere il consiglio comunale.

Le date

A questo punto, gli scenari sono i seguenti: se il sindaco conferma le sue dimissioni, per Terni l’appuntamento con le urne potrebbe essere quello del 27 maggio 2018. I ternani andrebbero così al voto per due volte nell’arco di due mesi e mezzo. Se invece, ma l’ipotesi perde terreno consistentemente, la crisi dovesse rientrare, allora il voto ci sarà il prossimo anno. Nel frattempo, e per i prossimi cinque anni, il sindaco – chiunque egli sia – sarà coadiuvato da tre commissari inviati dal ministero dell’Interno per accompagnare la città fuori dal dissesto.

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