(Fda) Piazza Morlacchi quest'anno non sarà certo protagonista delle serate estive di Perugia, in particolare di quelle del periodo “caldo” di Umbria Jazz.
Dopo l'esclusione del Teatro Morlacchi – e dunque di tutta la piazza- dal cartellone della kermesse internazionale, sui commercianti e sulla vita stessa di quello che è uno dei punti di aggregazione di riferimento a Perugia è caduta nei giorni scorsi una nuova tegola, con una ordinanza “ad localem” del sindaco che impone al Caffé Morlacchi di spegnere la musica alle 22.
“Da giovedì stiamo applicando quest'ordinanza. Dobbiamo spegnere alle dieci di sera”, ha detto Stefano Giaffreda, uno dei gestori del locale, circa l'ordinanza che motiva l'imposizione per ragioni “sanitarie”. “Non siamo certo un locale che fa musica sette giorni su sette fino a tarda notte. L'unico giorno della settimana in cui facciamo più rumore è il giovedì, con l'aperitivo che organizziamo che si protrae fino a mezzanotte circa”, ha detto Giaffreda.
Secondo il gestore, “calcolando che per gran parte dell'estate siamo chiusi, si tratta di circa 15 serate in un anno. La legge però gli da ragione e non possiamo far altro che accettare civilmente questa cosa”.
In tre o quattro occasioni, secondo quanto riferito da Giaffreda, l'Arpa è intervenuta “su sollecito di uno solo dei residenti della piazza” per verificare i livelli dei volumi dopo le dieci, constatando che superavano i limiti consentiti. I gestori del noto locale e il sindaco hanno avuto degli incontri nei giorni scorsi per valutare le possibili soluzioni, che si sono tradotte infine in un'ordinanza: “La vera causa del rumore nelle serate è il vocio, ma l'Arpa non può ovviamente distinguere”, ha detto il gestore. “E' una piazza, non è un piccolo vicolo di periferia. E' un posto dove la gente dovrebbe aggregarsi. La gente magari non vuole stare sulle scalette, vista l'aria che si respira, o a piazza Danti. Qui non c'è stata mai una rissa, mai una violenza, mai quant'altro”, ha detto, “e c'è un solo residente infastidito”.
NIENTE MORLACCHI A UMBRIA JAZZ Il malumore del Caffé Morlacchi non è l'unico che si respira tra i commercianti della piazza, generalmente preoccupati dall'assenza del Teatro Morlacchi tra le location di Umbria Jazz, che potrebbe marginalizzare la piazza nei giorni del festival. Per l'edizione 2011, considerata l'affluenza di pubblico degli anni scorsi -ritenuta scarsa per il Morlacchi- e i costi di apertura e gestione, l'organizzazione ha deciso infatti di spostare i concerti al chiuso nel più economico Teatro Pavone. “Semplice alternanza”, ha detto in conferenza stampa di presentazione il direttore artistico Carlo Pagnotta, dopo che la presidente della regione Marini aveva assicurato che la kermesse poteva godere degli stessi fondi delle precedenti edizioni. Di “risparmio di diverse migliaia di euro” parla invece chi lavora al Morlacchi e considera questa novità come un inevitabile calo di lavoro.
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