Dopo la segnalazione di ieri sullo sbancamento nei pressi del Giro dei Condotti, sull'argomento interviene anche Legambiente Spoleto, attraverso la portavoce Simonetta Bandini.
“Cominciano ad essere una decina le segnalazioni allarmate che stanno arrivando a Legambiente da parte di cittadini per alcuni interventi di ampliamento della carreggiata e per alcuni sbancamenti che sono stati effettuati al Giro dei Condotti, lungo la strada vicinale che dall'ex Monastero delle Palazze scende fino al Tiro a Segno. Sono in molti a chiedersi che tipo di interventi sono in corso in una delle zone più pregiate di Spoleto, uno stupendo percorso pedonale che attraversa un 'Sito di Interesse Comunitario' (quello che lambisce il bosco di Monteluco) e il Colle Ciciano, anch'esso di grande pregio ambientale e in continuità con la parte precedente tanto da poter esser considerato un unicum da salvaguardare. Per tale motivo Legambiente Spoleto ha scritto al Comune di Spoleto, alla Sovrintendenza e alla Regione per sapere quali sono gli interventi previsti nella zona e se sono dotati delle necessarie autorizzazioni. Legambiente Spoleto, le altre Associazioni ambientaliste della città e oltre 2000 cittadini, in occasione della richiesta da parte della Arcidiocesi di rendere carrabile parte del Giro dei Condotti per l'accesso all'Eremo di Santa Elisabetta espressero la loro assoluta contrarietà all'infausto proposito e ribadirono con forza l'incompatibilità del Giro dei Condotti, luogo di grande valore storico, naturalistico ed ambientale e meta tradizionale delle passeggiate e delle escursioni degli spoletini è incompatibile ad un uso che ne modifichi l'assetto attuale e che lo trasformi in una strada accessibile ad autoveicoli a motore”. “Ogni intervento che porta a modificare questo delicato equilibrio di storia e natura – sottolinea il Circolo Locale di Legambiente – sarebbe da considerare come un grave attentato all'integrità di quel luogo. Auspichiamo che l'Amministrazione Comunale invece si attivi al più presto per la salvaguardia del contesto storico e ambientale della totalità del del Giro dei Condotti, prevedendo anche per la parte non ricadente nel SIC, adeguate norme di tutela e specifiche prescrizioni che impediscano la trasformazione irreversibile dei luoghi”
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