Il consiglio di amministrazione della Fondazione Comunità Marscianese ha riconfermato alla presidenza Giovanni Marcacci. Punti fermi ma anche novità, soprattutto nell’ambito delle attività in programma e in corso di svolgimento, quelle di cui si è parlato nel corso dell’assemblea con cui sono state rinnovate le cariche (formalmente decadute dopo il triennio 2016-2019) e che ha designato anche Stefano Bartoccioni come vice e Luciano Farnesi, Sonia Umbrico, Carla Tanci come consiglieri.
“Per prima cosa voglio ringraziare il sindaco Alfio Todini – ha esordito Giovanni Marcacci al termine dell’assemblea – che ha sempre sostenuto e fortemente creduto in questo progetto. Ringraziamento che va esteso a tutto il consiglio comunale e ai collaboratori che volontariamente e gratuitamente hanno prestato il loro tempo per aiutare la Fondazione a raggiungere i risultati che a breve saranno visibili e tangibili”
Un grazie esteso anche a Massimo Papi, “per aver organizzato a nostro favore il concerto di beneficenza ‘Marsciano Canta Battisti’, ma anche a coloro che hanno voluto sostenere le nostre attività con la donazione del 5×1000”.
Una menzione particolare è andata alla defunta Filomena Treppaoli, “il cui lascito – ha spiegato il presidente – ha contribuito in maniera importante alla partecipare all’asta e alla conseguente assegnazione dell’hotel Arco a favore della nostra Fondazione”.
E poi un appello alla cittadinanza, invitata a sostenere i progetti e le attività in corso “in quanto costituiscono un investimento per migliorare la qualità della vita della terza età per tutto il territorio”.
Tra questi il giardino sensoriale e l’orto terapeutico del progetto Ben’Essere, ma soprattutto la residenza protetta, che sarà realizzata all’interno dei locali dell’ex hotel Arco. Come è noto Socialarc ha rilevato la struttura e gestirà residenza e altri servizi. “I lavori di ristrutturazione sono avviati e non appena il Comune avrà approvato il piano attuativo, presenteremo il progetto ‘Residenza Senior’ in modo da sviluppare le azioni utili a raggiungere la somma necessaria, che è di un milione e mezzo di euro”.
La struttura residenziale sarà destinata in parte a residenza per anziani autosufficienti ma in condizioni di disagio e in parte a persone disabili privi del sostegno familiare. Un programma ambizioso ma che, pur faticosamente, sta procedendo.
“È essenziale comunque – conclude – il sostegno (non solo morale) della cittadinanza. Mettere la firma del 5×1000 e partecipare alle varie iniziative che stiamo mettendo in campo per raccogliere risorse è anche uno stimolo per chi lavora a questo ambizioso progetto e un segnale di vicinanza per gli ospiti futuri”.
Foto repertorio TO (Presentazione progetto Ben’Essere)