In occasione del Giorno del Ricordo, istituito per ricordale le sofferenze patite agli italiani giuliano-dalmati con la tragedia delle foibe e dell’esodo, l’assessorato alla valorizzazione delle culture, della qualità e della bellezza della Città e del territorio del Comune di Spoleto ha deciso di esporre a palazzo Mauri i documentari, le testimonianze ed i materiali video per far conoscere le vicende che ne hanno segnato la storia.
Da mercoledì 9 a venerdì 11 febbraio alla biblioteca comunale “Giosuè Carducci”, dalle ore 9 alle 13 e il giovedì anche dalle 15 alle 19, verranno proiettati i filmati negli spazi del Caffè Letterario.
“Abbiamo pensato di creare un luogo dove anche i ragazzi e le ragazze possano liberamente accedere e documentarsi – sono state le parole dell’assessore Danilo Chiodetti – affinché questa parte di storia possa essere sempre più patrimonio comune di conoscenza anche e soprattutto per le nuove generazioni. Dobbiamo conservare e rinnovare la memoria di questa tragedia, ma abbiamo anche il dovere di riflettere sui tragici eventi che portarono al massacro delle foibe e all’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati”.
______________________
La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Nella giornata di cui al comma 1 sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì’ favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all’estero.