Foligno

Giornata per la santità della vita, insorgono anche le donne del Spi Cgil

Polemica infinita sull’istituzione, da parte del consiglio comunale, della ‘Giornata per la santità della vita‘. Questa volta sono le donne dello Spi Cgil a insorgere.

Coordinamento donne Spi Cgil Foligno

Interviene il coordinamento donne dello Spi Cgil di Foligno, insieme ai coordinamenti provinciale e regionale: “Abbiamo appreso prima con incredulità, poi con costernazione e rabbia la delibera del consiglio comunale di Foligno che istituisce questa giornata addirittura ispirandosi a Trump, fulgido esempio di rispetto per la vita e di sostegno alle famiglie (cinque condanne a morte eseguite a fine mandato; separazione dei figli da genitori migranti irregolari, etc”, scrivono la donne dello Spi di Foligno.

“Confusione tra valori sociali e religiosi”

Constatiamo che i nostri consiglieri e le nostre consigliere di maggioranza nulla sanno della laicità delle pubbliche istituzioni – continua il coordinamento – Rileviamo la confusione tra principi politico sociali e valori religiosi. Sottolineiamo che questa confusione si declina in maniera discriminatoria: pietà per un’idea astratta di vita, brutalità verso tante vite reali sofferte in strada o nei percorsi migratori”.

“Scandalizzate dal silenzio sul disastro sanitario”

Le donne dello Spi di Foligno si dicono “scandalizzate per il silenzio e l’inerzia di fronte al disastro sanitario che sconvolge il nostro territorio e tutta la regione” e “addolorate per l’indifferenza verso tante vite perdute in solitudine, lontano dall’affetto delle persone care”.

“Ennesimo attacco alle donne”

Il coordinamento donne dello Spi Cgil di Foligno denuncia dunque “l’ennesimo attacco ai diritti e alle libertà delle donne, alle conquiste di più di quaranta anni fa. Ma noi quaranta anni fa c’eravamo e quelle conquiste le abbiamo ottenute da protagoniste, sciogliendoci dai lacci della cultura patriarcale, liberando le nostre soggettività e differenze. Abbiamo lottato per non morire di aborti clandestini e raggiunto una legislazione che riconosce il diritto all’autodeterminazione – insistono le pensionate della Cgil – e non siamo disposte a regredire. Le conquiste del passato non sono stati regali, ma frutto di lotte. Per questo, insieme alle giovani donne, oggi così pesantemente sotto attacco, continuiamo a riconoscere, difendere, promuovere l’autonomia, il diritto di scelta, la libertà femminile”.