Il 20 novembre si celebra la “Giornata mondiale infanzia e adolescenza” istituita dal Governo italiano con legge n. 451 del 1997 per diffondere una maggiore conoscenza dei valori contenuti nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza approvata nel 1989 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
In occasione di questa ricorrenza ANCI raccoglie la proposta del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi che ha invitato tutti i Comuni italiani ad illuminare, nella serata di venerdì 20 novembre 2020, i siti più significativi di ciascun Comune con il colore verde, colore scelto perché richiama il concetto di vitalità. Fra i Comuni che aderiscono all’iniziativa anche il Comune di Orvieto che illuminerà di verde la facciata del Palazzo Comunale.
“In questo anno tormentato che ha visto bambine e bambini, ragazze e ragazzi, rinunciare al tempo della scuola, della socialità, dello sport, del teatro – afferma l’Assessore all’Istruzione del Comune di Orvieto, Angela Maria Sartini – difficilmente i nostri Comuni potranno celebrare la giornata del 20 novembre con la consueta creatività e attenzione che ha caratterizzato gli anni passati; quest’anno sarà quindi dedicato alla programmazione di interventi che possano supportare i bambini e gli adolescenti, con particolare riguardo alle fasce fragili, in un momento così delicato”. “La pandemia da Coronavirus – continua – ha messo a nudo le profonde disuguaglianze sociali che lasciano alcuni bambini molto più a rischio di altri, per le differenti condizioni di assistenza sanitaria per i più piccoli, che spesso non hanno sufficiente protezione. I costi della pandemia, per i bambini sono immediati e, se non vengono considerati e analizzati, possono persistere per tutta la vita. In modo specifico il diffondersi dell’epidemia Covid-19 ha fortemente accentuato i rischi di isolamento e di esclusione sociale delle persone con disabilità, le quali sono per natura maggiormente esposte a situazioni di disagio. Le restrizioni alla mobilità, l’applicazione delle regole di distanziamento sociale disposte dai protocolli di sicurezza ai vari livelli, ha determinato effetti negativi sulla loro capacità di autodeterminazione e sulle dinamiche di inclusione sociale, con conseguente notevole aumento dei carichi di cura gravanti sulle famiglie. Pertanto, alla luce di questo nuovo contesto sociale, risulta di vitale importanza sostenere e realizzare attività finalizzate a facilitare le relazioni umane ed il benessere psico-fisico dei bambini e dei ragazzi con particolare attenzione alle fasce più a rischio, in quanto su di loro le misure emergenziali hanno avuto maggiori effetti negativi in termini di esclusione sociale anche nel tentativo di prevenire il disagio e di colmare il vuoto di relazioni generato dalla predetta emergenza sanitaria Covid-19”.