La Regione Umbria, come è noto, è stata tra le ultime regioni italiane ad istituire i parchi con la L.R. 9/95.
Da allora si sono susseguite diverse formule gestionali, con particolare riferimento all’individuazione del soggetto incaricato di governare l’area protetta.
Siamo infatti passati dall’ente autonomo alle Comunità Montane e, chiuse queste ultime, di nuovo alla ricerca di possibili soluzioni individuate prioritariamente nelle forme associative tra comuni.
Ma “senza lilleri non si lallera” e, nonostante la disponibilità di molti comuni ad accollarsi la responsabilità gestionale, è emersa una totale carenza di risorse economiche ed umane da parte della Regione Umbria, che ha lasciato senza soggetto gestore gran parte dei parchi regionali.
Le funzioni sono così gestite direttamente dagli uffici regionali, in perfetta contraddizione con quelle che dovevano essere le finalità istitutive dei parchi in quanto legate anche ad aspetti di sviluppo dei territori in uno con la loro tutela e salvaguardia.
L’Umbria CUORE VERDE D’ITALIA su questo fronte ha fallito dimostrando una preoccupante trasversalità negativa sul fronte politico in tema di aree protette.
La “Giornata europea dei parchi” diviene così il momento per una amara riflessione e ripensamento per coloro che sino battuti per l’istituzione ed il funzionamento dei parchi in Umbria quale opportunità per salvaguardare gli ambienti naturali, gli elementi del paesaggio, le attività agricole ed artigianali tipiche e tradizionali, il turismo dolce e l’educazione ambientale.
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