Il Comitato di redazione del Giornale dell’Umbria, alla luce degli ultimi avvenimenti e in vista del Tavolo di crisi che si riunirà in Regione venerdì 12 febbraio, si trova a dover esprimere, per l’ennesima volta, tutta la sua preoccupazione per quanto sta accadendo in questi giorni intorno alla società che fino al 31 gennaio ha editato il quotidiano.
Il Cdr ha accolto positivamente il pagamento della mensilità di dicembre da parte del liquidatore, avvenuta in questi giorni a seguito di diversi solleciti da parte dei legali dei dipendenti, ma allo stesso tempo si trova a censurare il mancato versamento dei compensi a favore dei collaboratori che, a tutt’oggi, devono ancora ricevere gli assegni in questione. Si tratta di colleghi che hanno lavorato fino all’ultimo giorno di uscita del quotidiano e che, in maniera del tutto arbitraria, vengono praticamente ignorati dal liquidatore.
Il Cdr, inoltre, si trova costretto a lanciare l’ennesimo allarme per quanto sta accadendo tra la nuova proprietà del Giornale, editore Giuseppe Incarnato e la vecchia proprietà (famiglia Colaiacovo, Ernesto Cesaretti, Giampiero Bianconi). È di questi giorni, infatti, una missiva firmata dall’avvocato Luciano Ghirga – che assiste la vecchia proprietà – con cui, nei fatti, viene destituito di fondamento quanto finora affermato dal dottor Incarnato circa i debiti della società Geu1819 soprattutto in relazione al versamento delle quote relative al Tfr del corpo giornalistico e poligrafico. Il Cdr chiede che sulla vicenda venga fatta al più presto chiarezza e si ricorda, sia alla vecchia sia alla nuova proprietà, che il Trattamento di fine rapporto è un diritto inalienabile dei lavoratori e deve essere corrisposto nei tempi previsti dalla legge.
Il Cdr, infine, confida che il 12 febbraio, durante il Tavolo di crisi regionale, possano finalmente arrivare risposte adeguate in merito al versamento del Tfr, al pagamento del mancato preavviso per i licenziamenti di gennaio (compresa la mensilità di gennaio) e di tutte le spettanze che devono essere ancora corrisposte al personale del Gdu, siano essi giornalisti, poligrafici che collaboratori (ai quali non risulta ancora versato l’ultimo pagamento per le collaborazioni).
Il Cdr respinge, infine, l’ennesima proposta di costituzione di una cooperativa al fine di affittare la testata, per i primi sei mesi gratuitamente e poi al costo di 10mila euro mensili, per continuare ad editare un quotidiano senza struttura pubblicitaria, senza contributo pubblico e senza una sede. Una proposta che il Cdr ha già respinto un mese fa ritenendo che si tratti di un altro tentativo di far ricadere colpe per la mancata prosecuzione dell’attività editoriale e costi sul personale giornalistico e poligrafico di Geu1819 per continuare un’avventura illusoria.
Per tenere alta l’attenzione sulla vicenda del Giornale dell’Umbria, tutt’altro che conclusa, il personale annuncia inoltre che sta preparando una mobilitazione che prevede una protesta dei lavoratori sia sotto le sedi istituzionali umbre sia presso le sedi eugubine della vecchia proprietà.
Il Cdr del Giornale dell’Umbria