Aggiornamento ore 20.50 – Beppe Grillo ha deciso di non raggiungere Roma in serata: dopo aver mobilitato gli elettori del Movimento 5 Stelle, allargando l'invito anche agli altri italiani, ha fatto retromarcia. Nonostante continui a dichiarare che quanto accaduto oggi a Montecitorio con l'elezione di Giorgio Napolitano sia un “colpo di stato”, ha affermato: “non ce la faccio a raggiungere la capitale. Domani si terrà un incontro con stampa e simpatizzanti”. Grillo si trovava infatti nel pomeriggio in Friuli Venezia Giulia, per la campagna elettorale. In molti credono che in realtà la scelta del leader di M5S, che da twitter incita a “isolare i violenti”, sia tattica e finalizzata a non creare incidenti.
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Aggiornamento ore 19.48 – Dopo le annunciate dimissioni di Pierluigi Bersani e di Rosi Bindi delle ore scorse, arrivano anche quelle dell'intera segreteria del Partito Democratico: ad annunciarlo è Enrico Letta al Tg3, spiegando che a breve ci sarà un congresso del centro sinistra. Erano già forti i mal di pancia dopo le parole di Fabrizio Barca, che aveva affermato: “incomprensibile il no a Rodotà e alla Bonino”. L'opposizione di Vendola al “governissimo” ha poi completato la spaccatura. Il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha invece detto: “non capisco perchè si debba creare una scissione”.
E' caotico nel frattempo il clima nella capitale: piazza Montecitorio è piena zeppa di gente, dove la folla si sta raccogliendo già da prima dell'elezione di Napolitano. Grillo ha chiamato i suoi a rapporto e ha chiesto agli italiani di giungere a milioni nelle piazze capitoline, al grido: “Tutti a Roma. Qui si fa la democrazia o si muore”. Lo stesso Grillo si starebbe ora dirigendo verso Piazza del Popolo.
I presidenti di Camera e Senato si sono infine recati al Quirinale per consegnare i risultati delle elezioni al già presidente Giorgio Napolitano, il quale ha dichiarato: “Sono grato per la fiducia avuta. Ora tutti onorino i propri doveri verso il paese”. Lunedì si svolgerà il giuramento.
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Aggiornamento ore 18.44 – Giorgio Napolitano è il dodicesimo Presidente della Repubblica Italiana. L'elezione è arrivata questo pomeriggio al sesto voto, dopo le cinque “fumate nere” dei giorni scorsi. Gli scrutini precedenti hanno visto contrapporsi, accanto a tanti nomi di personaggi non politici fatti dai parlamentari e dai Grandi Elettori, Romano Prodi, Ignazio Marini, l'ex Ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, Emma Bonino e Massimo D'Alema. Tante, nelle precedenti votazioni, sia le schede bianche che quelle nulle.
La conta – La maggioranza assoluta, sui 1007 elettori, ha così deciso: 738 voti a favore di Napolitano, 10 schede bianche e 11 schede nulle. Assenti a Montecitorio per motivi di salute i senatori a vita Giulio Andreotti e Carlo Azeglio Ciampi. Napolitano, che ha seguito lo spoglio direttamente dagli uffici del Quirinale, scalza così l’onorevole Stefano Rodotà, originario di Cosenza, classe 1933, candidato di Sel e del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo: il giudice e politico di centro sinistra ha invece portato a casa 217 voti. Durante lo spoglio, sono stati fatti i nomi anche di Silvio Berlusconi, Romano Prodi, del “comandante Ultimo” Sergio De Caprio, di Renato Schifani e del cantante Francesco Guccini.
Le reazioni – L’elezione del nuovo Presidente della Repubblica è avvenuta con lo scrutinio effettuato dai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, mentre all’esterno di Montecitorio manifestanti del M5S continuano a protestare per quanto è accaduto all’interno dell’emiciclo. Da Grillo intanto “una dichiarazione infiammata”: secondo il comico, infatti, l'elezione di Napolitano equivale ad un colpo di stato. Vendola, all’annuncio della candidatura di Napolitano ha invece dichiarato: “il vero vincitore di questa partita è Silvio Berlusconi: ne verrà fuori un governo di larghe intese”. Durante il processo di votazione anche il partito Fratelli d'Italia, con Ignazio La Russa, ha dichiarato di non aver votato per Giorgio Napolitano, per evitare la formazione di un “governo d'ammucchiata”.
Il nuovo governo – Nell’agenda politica è ora il turno della formazione del nuovo governo, che il paese attende da più di 50 giorni, dalle elezioni del 24 e 25 febbraio. Ed è già il momento di un toto nomi: a Palazzo Chigi potrebbe infatti insediarsi Giuliano Amato, mentre per i ministri si fa strada il nome di Mario Monti. E c’è poi chi grida al “governo dell’inciucio”, quando sembra che le trattative per la formazione dell’esecutivo siano già avanzate. Resta poi da capire cosa accadrà tra le fila del Pd, a seguito delle annunciate dimissioni da segretario del partito di Pierluigi Bersani.
Dall’estero – Anche la stampa estera accoglie la notizia con un tam tam sulle proprie pagine web: dal francese Le Monde, allo spagnolo El Paìs, all’inglese BBC fino all’americana CNN, tutte le testate danno l'annuncio della “fumata bianca” a Montecitorio, usando però due parole che si rincorrono di titolo in titolo: “crisi politica”.
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Ore 18.21 – Giorgio Napolitano è il dodicesimo Presidente della Repubblica Italiana: le operazioni di spoglio sono ancora in corso. Al presidente uscente bastavano 504 voti. L'ovazione in Parlamento è scoppiata già a 497 schede scrutinate.
Napolitano, originario di Napoli, classe 1925, è il primo Presidente della Repubblica della storia italiana ad essere eletto per la seconda volta consecutiva. L’annuncio della sua candidatura è arrivato intorno alle 13.30 di oggi, a seguito dell’accorata richiesta di Partito Democratico, PdL, Scelta Civica e Lega Nord: Napolitano ha dunque accettato il reincarico, decidendo di sottoporsi a nuova votazione di fronte al Parlamento a camere riunite.
L'elezione è arrivata da poco al sesto scrutinio, dopo le cinque “fumate nere” dei giorni scorsi. Gli scrutini precedenti hanno visto contrapporsi, accanto a tanti nomi di personaggi non politici fatti dai parlamentari e dai Grandi Elettori, Romano Prodi, Ignazio Marini, l'ex Ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, Emma Bonino e Massimo D'Alema. Tante, nelle precedenti votazioni, sia le schede bianche che quelle nulle.
(Ale. Chi.)
Foto inviate da Tebro Politi
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