Nel consueto gioco delle parti in Consiglio regionale dell’Umbria è saltata anche la mozione relativa al quadro normativo sui divieti di cacciare e di trasportare cartucce nelle zone umide presentata dalla consigliera della Lega Puletti condivisa dai colleghi di partito Mancini e Castellari. Per un voto, infatti, non si è raggiunto il quorum dei due terzi dei presenti per approvarne l’urgenza. Così come, con numeri diversi, non si è raggiunto il numero minimo per discutere subito la mozione di Bettarelli (Pd) sulla stazione Medioetruria, quella di Porzi (Gruppo Misto) sulla programmazione dell’organizzazione del sistema scolastico, e la proposta di Mancini (Lega) per sostenere la riattivazione del tribunale di Orvieto e delle sezioni distaccate di Assisi, Città di Castello, Foligno, Gubbio e Todi.
Visti i numeri in Assemblea occorreva per forza un accordo tra maggioranza e opposizione per raggiungere il quorum. Ma nei dieci minuti della sospensione non si è riusciti a trovare un accordo sul voto per l’urgenza e, per la minoranza, sul fatto che le proposte presentate fossero poi accolte.
Nel gioco (politico) delle parti saltata dunque anche l’urgenza con la quale si chiedeva all’assessore Morroni di riferire sulla Conferenza Stato – Regioni che si è tenuta lunedì e in cui è stato affrontato anche il tema della normativa sulla caccia. Impegnando la Giunta ad avviare tutte le azioni e le interlocuzioni, nelle sedi nazionali e comunitarie, per dare certezza normativa ai cacciatori sui divieti, nel rimpallo tra Unione Europea e Italia, a cinque giorni dall’avvio della stagione venatoria.
L’urgenza, a differenza delle altre mozioni presentate, è data proprio dall’imminente inizio della stagione venatoria, come ho spiegato in Aula” ha argomentato Puletti. Che ha quindi puntato l’indice contro il Pd: “Mi sono sentita dire che non si tratta di una materia ‘prioritaria’, celandosi dietro una nemmeno tanto mascherata ipocrisia. Al di là di questa affermazione, che conferma lo scarso interesse, se non la manifesta ostilità, del Pd nei confronti del mondo venatorio, è evidente, in questo caso, la tempistica con cui occorreva intervenire a prescindere dal colore politico: quando c’è incertezza la politica deve rispondere. Comunque la si pensi a proposito della caccia – ha aggiunto – se c’è confusione normativa credo sia compito delle Istituzioni contribuire a fare chiarezza, per consentire il corretto svolgimento di un’attività legittima. La politica dovrebbe andare oltre le bandiere quando c’è da garantire la corretta applicazione di norme e, allo stesso tempo, il legittimo esercizio di un diritto”.
All’esponente della Lega ha poi replicato, sempre attraverso una nota, la capogruppo del Pd, Simona Meloni. Che ha ricordato come non per una, ma per tutte e quattro le mozioni l’Aula abbia respinto la richiesta di urgenza, della maggioranza e delle opposizioni.
Al di là dell’urgenza su cui si è votato, Meloni va già nel merito dei temi e delle relative proposte: “Se il Pd non votando per l’accoglimento della mozione sulla caccia sarebbe allora contro i cacciatori, la Lega avendo votato contro quella sull’Alta Velocità sarebbe contraria ai pendolari, ai turisti e allo sviluppo del sistema ferroviario nazionale. O magari contro gli studenti, avendo negato l’accoglimento della mozione sul dimensionamento scolastico”.