L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato a maggioranza (8 favorevoli e 7 astenuti) il disegno di legge dell’Esecutivo di Palazzo Donini che va a modificare la legge sul contrasto al gioco d’azzardo patologico e quella sulla trasformazione delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (Ipab).
“Nel primo caso – ha spiegato Carla Casciari (Pd), relatrice in Aula – la riduzione dell’aliquota Irap sarà applicata esclusivamente agli esercizi che disinstallino le slot. Il marchio ‘no slot’ sarà solo per chi disinstalla o sceglie di non installare apparecchi per il gioco. Inoltre, per quanto riguarda la distanza degli esercizi che dispongono di macchine da gioco lecite, la legge sembrava consentire una possibile vicinanza a luoghi sensibili come scuole, centri sociali o case di cura, senza chiarire un limite minimo, che ora viene invece specificato in almeno 500 metri”.
Alle ex Ipab, che devono decidere la loro trasformazione in Aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp) o in persone giuridiche di diritto privato, vengono concessi 180 giorni di tempo, anziché solo 90 come previsto dalla legge “25/2014”, un tempo entro il quale enti che spesso non hanno nemmeno un consiglio di amministrazione, operando da lungo tempo all’interno della Curia o al servizio della persona nel campo sociale e sanitario, difficilmente potrebbero cambiare Statuto, deliberare fusioni o approvare piani di risanamento e razionalizzazione, prima di procedere alla trasformazione.
In Aula si è registrato l’intervento del solo consigliere Claudio Ricci (Rp): “Oltre al dato riguardante le slot – ha detto – c’è un dato complessivo sul gioco in Umbria, quello dei 3 milioni di euro complessivi che vengono spesi. Si tratta, dunque, di un fenomeno sociale e culturale per cui si pensa ci possano essere strade brevi per risolvere tutto e subito. Giusto anche stabilire adeguate distanze dei locali dove si può giocare dai luoghi sensibili. Sulle ex Ipab credo sia un passo molto importante, perché costringe queste strutture a darsi una maggiore organizzazione e raggiungere migliori risultati sui servizi socio-assistenziali che vengono erogati”. Ritirata, in assenza di numero legale, la proposta dell’assessore Barberini per l’approvazione con urgenza del disegno di legge.