Gubbio e Gualdo

Giochi “mancati”, Rocca Flea si illumina con i colori delle 4 Porte

Nell’anno in cui i ‘Giochi de le Porte’ non si disputeranno causa Covid, la Rocca Flea di Gualdo Tadino, ieri sera (venerdì 25 settembre), si è illuminata con i colori delle quattro porteper dare un forte segnale di presenza e speranza”.

A questo simbolico evento, l’unico concesso dalle tre ordinanze sindacali per limitare la movida in questi giorni particolari, hanno partecipato anche alcuni dei protagonisti dei Giochi, dai rappresentanti dell’Ente ai priori (che hanno fortemente voluto questa serata) passando per i tamburini e gli sbandieratori, fino al sindaco Massimiliano Presciutti e la presidente dell’Ente Giochi de le Porte Cinzia Frappini.

L’annullamento dei Giochi, il secondo nella storia dopo quello del 1997 (quando la fascia appenninica fu sconvolta dal terremoto), è stata visto dal sindaco Presciutti come una “decisione sofferta ma giusta per il bene di tutti. Non auguro a nessuno di dover prendere decisioni come questa e come quella delle ordinanze restrittive“.

So che molti non sono d’accordo con me ma il mio invito è quello di restare uniti: se stiamo insieme anche nelle differenze di vedute riusciremo prima a risolvere le attuali problematiche. Il fatto che stasera si accenda una luce è un segnale di speranza e forte responsabilità. Non dobbiamo pensare a noi stessi ma anche chi ci sta intorno. Il virus colpisce quando meno te lo aspetti e abbiamo solo tre armi per combatterlo: distanziamento igiene e mascherina. Affrontiamo questo periodo con responsabilità e con lo spirito dei Giochi. Risorgeremo e lo faremo meglio di prima”.

L’ente Giochi – ha detto Cinzia Frappiniè stato costretto ad annullare tutti gli eventi legati a questi tre giorni, tranne la presentazione del Palio, importante per celebrare il nostro Patrono, e l’illuminazione della Rocca Flea, per accendere simbolicamente – ha ribadito – una speranza sulla città di Gualdo Tadino“. Alla fine degli interventi, compresi quelli dei Priori, c’è stato il tradizionale scambio dei fazzolettoni, che ha di poco preceduto l’illuminazione del simbolo della città.