Il sindaco Secondi ha risposto ai consiglieri Gatticchi (PD), Grasselli (PSI) e Sabba (Secondi Sindaco) sulla situazione del reparto dell’ospedale tifernate "Monitoreremo la situazione per assicurarci che il reparto di Ginecologia resti un’eccellenza”
“L’Usl Umbria 1 ha già chiesto l’autorizzazione alla Regione per la copertura del posto di direttore del reparto di Ginecologia dell’ospedale di Città di Castello“, rimasto senza primario dopo il pensionamento dal 31 dicembre 2022 del dottor Donatello Torrioli.
Questo l’aggiornamento che il sindaco Luca Secondi ha dato in Consiglio comunale rispondendo all’interrogazione di Gionata Gatticchi (Pd), Loriana Grasselli (Psi) e Rosanna Sabba (Lista Civica Luca Secondi Sindaco), che chiedevano di conoscere quali azioni l’amministrazione comunale intendesse intraprendere nei confronti di Usl e Regione “per difendere il reparto di Ginecologia che, con il sotto organico di medici e il pensionamento del primario, rischia di perdere il suo ruolo centrale e di riferimento”.
Il dottor Torrioli è stato sostituito ad interim dal direttore della Struttura complessa dell’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino dottor Dario Rossetti, che lavora a Città di Castello tre giorni alla settimana, mentre l’organico dei medici dell’Unione Operativa del reparto è attualmente carente di tre unità, che dovranno essere reperite con le relative procedure concorsuali.
In aula Gatticchi aveva segnalato “la situazione di difficoltà del reparto di Ginecologia, come di tutto l’ospedale di Città di Castello e tutto il sistema sanitario umbro. Perché mentre la Regione provvede in altre realtà, come Branca, al potenziamento dell’organico o al reinserimento di figure andate in pensione, a Città di Castello non avviene la stessa cosa? L’impressione è che puntualmente il nostro territorio venga lasciato ai margini. E’ inaccettabile che anche l’ospedale venga lasciato in uno stato di perenne difficoltà”.
Nel leggere la risposta del direttore generale facente funzioni dell’Usl Umbria 1 Enrico Martelli, il sindaco Secondi ha ribadito che “sul tema della Sanità questa amministrazione vuole stare su pezzo e sollecitare il livello competente, regionale e nazionale ad un’attenzione al territorio che consenta a determinati servizi di dare risposte effettive, visto l’impoverimento che stiamo vivendo nell’ultimo periodo”.
In questo contesto il primo cittadino, oltre a garantire che “la situazione del reparto di Ginecologia verrà sorvegliata, per assicurarci che le figure professionali mancanti vengano sostituite al più presto e che si mantenga l’elevato standard qualitativo che lo ha sempre contraddistinto”, ha preannunciato che “nella seconda metà di aprile l’amministrazione comunale convocherà un nuovo incontro con le associazioni socio-sanitarie che operano nel territorio: l’idea è creare un dialogo continuo e dinamico con la nostra comunità, affinché le problematiche della Sanità emergano per dare luogo ad una sollecitazione politica costante nei confronti delle istituzioni deputate”.
Gatticchi ha replicato, sottolineando: “Mi soddisfa la risposta del sindaco ma non l’operato della Regione nella Sanità, che ha messo in difficoltà le nostre eccellenze. Continuare a garantire i livelli di qualità raggiunti nel passato è un interesse universale per Città di Castello e in nome di questo, quando la giunta comunale si rapporterà con la Regione, credo avrà il sostegno di chi collegialmente rappresenta i cittadini in questa assise, al di là dei diversi colori politici, perché è inaccettabile che la 4^ città dell’Umbria e uno degli ospedali più importanti vengano lasciati indietro rispetto ad altri territori”.