Non accenna a placarsi la polemica sui lavori ai Giardini piccoli. Ieri mattina (26 febbraio) – dopo le dichiarazioni del vicesindaco Alessia Tasso – proprio di fronte al cantiere si è radunato un presidio per la salvaguardia dell’area (con tanto di striscioni) indetto dal Comitato Il Barone Rampante, sezione eugubina di Salviamo il paesaggio.
Una delegazione del sodalizio, in quelle stesse ore, è stata ricevuta proprio dal sindaco e dalla vice Tasso per chiarire soprattutto la questione dell’albero “preso in custodia, e non certo trafugato dopo essere stato malamente sradicato – hanno dichiarato i manifestanti – e per chiedere più trasparenza nel modo di agire del Comune, che non ha mai mostrato ai cittadini il progetto originale dei lavori, evitando di coinvolgerli in scelte che pure riguardano la storia e la memoria di ciascuno”.
Nella sede comunale i toni sono stati molto pacati, anche se deciso e risoluto il tono generale ma, a conclusione del colloquio, si è raggiunto un momento di riflessione “condiviso”. Da parte sua il Comune ha detto di aver recepito le indicazioni del comitato, che vanno in direzione della tutela dei due giardini storici e del loro impianto originario e della preservazione del verde delle aiuole così come sono. Il cedro del Libano sradicato – regalato al Comune proprio da ‘Il Barone Rampante’ e “messo in sicurezza” dagli stessi membri dell’associazione – dovrà quindi essere ripiantato nel giardino piccolo, secondo la volontà dei donatori.
Il comitato ha poi avanzato anche proposte alternative alla posizione della pedana – Tasso ha parlato di “uno spazio pavimentato di appena 4 metri quadri” – che nel progetto dei lavori doveva prendere il posto di un’aiuola intera e di una porzione dell’altra. I rappresentanti comunali hanno affermato che si daranno da fare per trovare altre soluzioni e che convocheranno presto i rappresentanti del comitato per mostrare loro l’intero progetto della sistemazione di Piazza 40 Martiri e dei giardini.