“La ricetta è sempre quella: tassare i cittadini quando mancano i soldi per chiudere i bilanci. La nuova amministrazione di Giano ha seguito subito l’esempio della precedente innalzando l’Irpef comunale al 7×1000 (il tetto massimo è l’8×1000) per tutti i contribuenti con reddito superiore ai 10 mila euro. Un’operazione, questa, che avvantaggia chi ha più soldi, essendo stati eliminati gli scaglioni progressivi, e penalizza la fascia reddituale fino ai 25 mila euro, che rappresenta la maggioranza dei contribuenti gianesi. Senza dimenticare l’aliquota della Tasi sull’abitazione principale, fissata all’1,5 per mille”.
A dichiararlo è Jacopo Barbarito, capogruppo di “Centrodestra per Giano” in Consiglio comunale all’indomani dell’approvazione del bilancio di previsione, che ha visto il suo voto contrario. “Per chiudere il bilancio l’amministrazione ha innalzato la pressione fiscale sui cittadini e, in particolare, sui lavoratori. Uno sforzo che peraltro potrebbe non bastare, in quanto ben 93 mila euro dei 300 mila di mancati trasferimenti statali a cui l’ente deve far fronte, provengono dalla riscossione dei pagamenti di Ici e Tarsu non versate negli ultimi anni; una copertura piuttosto aleatoria, che potrebbe quindi provocare il ricorso a nuovi interventi in sede di bilancio consuntivo”.