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GIANCARLO CINTIOLI E IL GONFALONE DELLA REGIONE AI FUNERALI DEI MORTI ALL'AST DI TORINO

Il presidente del Comitato per la legislazione, Giancarlo Cintioli, in rappresentanza del Consiglio regionale, parteciperà con il Gonfalone della Regione Umbria, domani a Torino, ai funerali degli operai morti nell'incidente alla Thyssen Krupp.

“Vogliamo testimoniare – ha detto il presidente del Consiglio regionale, Mauro Tippolotti – la solidarietà e la vicinanza delle istituzioni e dei cittadini umbri”.

Tippolotti, in un colloquio telefonico, ha rinnovato al presidente della Assemblea legislativa del Piemonte, Davide Gariglio, “il profondo cordoglio del Consiglio regionale dell'Umbria per un tragico evento che si aggiunge ad una catena, ormai troppo lunga, di incidenti mortali sul lavoro. Le istituzioni, nazionali e regionali, hanno il preciso dovere di non restare in silenzio e di attivarsi in maniera sempre più efficace per impedire che in Italia si continui a ‘morire di lavoro'” .

Nel corso dell'ultima seduta del Consiglio regionale, l'Assemblea ha osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime di Torino.

“Parta dall'Umbria e da Terni l'impegno straordinario di istituzioni e imprese al fine di evitare lo stillicidio quotidiano dei morti e degli infortuni sul lavoro”. Lo chiede il presidente del gruppo del Partito Democratico, Gianluca Rossi, commentando l'iniziativa svoltasi stamani a Terni per ricordare le tragiche morti del capoluogo piemontese.”Il tragico incidente di Torino questa mattina giustamente commemorato nel municipio di Terni da Cgil, Cisl e Uil regionali – ha detto Rossi – reclama una giustizia che, oltre a riferirsi ai giovani operai caduti alla Thyssen Krupp di Torino, riguarda tutta la nostra società, i modi del produrre, la qualità delle occupazioni. Se la questione della sicurezza sui luoghi di lavoro è oggi misura della nostra civiltà, l'Umbria non può più tollerare amarissimi primati o cedimenti di attenzione “.L'esponente del Partito Democratico spiega che l'Umbria “è una regione che ha un triste primato in relazione agli incidenti sul lavoro, e i forti legami della città di Torino con quella di Terni hanno avvicinato, nel dolore e nella rabbia, le coscienze di cittadini e istituzioni. Vogliamo dire basta a questo dramma che spezza vite, storie e speranze. E per dare un segno tangibile a questa condivisione di destini e di sensibilità civiche e politiche il Gonfalone della Regione Umbria, con una rappresentanza del Consiglio regionale, sarà presente domani a Torino in occasione dei funerali. Una presenza doverosa – ha concluso Rossi – che vuole onorare quelle vite spezzate e riaffermare i principi di una grande battaglia civile, politica e sociale per garantire ai lavoratori, tutti, i principi non negoziabili dell'inviolabilità della vita e della dignità del lavoro”.

Critico invece il consigliere Udc Melasecche. “Ad una settimana da uno dei più gravi incidenti della storia recente della siderurgia, molti interventi continuano a ridondare di parole, troppe ed inutili”. Così il consigliere regionale Enrico Melasecche (Udc) che sottolinea come “alcune affermazioni pubbliche di persone che vengono dalle acciaierie devono obbligare tutti, soprattutto chi ha la responsabilità di uffici preposti ai controlli statali e locali, a ripensare alle modalità con cui i controlli stessi sembrerebbe vengano effettuati. Sarebbe molto triste – aggiunge – se alcuni di questi enti, come ad esempio è stato citato da qualcuno, le Asl concordassero preventivamente le visite, che, quindi, non avverrebbero con campionamenti assolutamente casuali e inattesi”.

L'esponente dell'Udc invita dunque a “spendere meno parole e ad avere diversa sensibilità e responsabilizzazione da parte di aziende, dirigenti, sindacati e autorità di controllo: “Solo così – spiega – potremo tutti sentirci a posto con la coscienza, riducendo allo zero accadimenti come quelli di Torino e, purtroppo, già avvenuti in passato anche a Terni. L'Umbria, da anni – dice Melasecche – registra un tasso di incidentalità più alto dell'intero Paese e questo non avviene per caso. E l'annunciata assunzione di 300 nuovi ispettori del lavoro non è sufficiente a dare certezze. E occorre infine – conclude – che i Prefetti coordinino una ricognizione puntuale di tutti gli uffici di settore, verificando che i controlli fin qui effettuati siano avvenuti puntualmente, eliminando eventuali possibili conflitti di interesse degli addetti, segnalati a livello nazionale, nel caso in cui tale prassi avesse attecchito anche da noi”.