Nessun segno di violenza sul corpo di Marco Brunelli, il 41enne trovato morto in casa mercoledì 18 maggio con una ferita alla testa e una frattura alla gamba sinistra.
L’autopsia eseguita ieri (21 maggio) a Perugia dal dottor Sergio Scalise avrebbe rivelato che i traumi riportati dal tifernate non sarebbero riconducibili all’uso di armi da parte di terzi. Le lesioni procurate, infatti, sarebbero invece compatibili proprio con quello che sembrerebbe essere stato un incidente domestico.
A questo punto le indagini della Procura – è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo – potrebbero virare seriamente verso l’ipotesi di una causa accidentale. Va ricordato che in precedenza, nell’abitazione di via Borgo Farinario (nel rione Mattonata di Città di Castello), era stata rilevata anche l’assenza di segni di effrazione. Si attendono nelle prossime ore anche gli esami tossicologici, che aiuteranno gli investigatori a delineare ancora meglio il quadro della vicenda.
Gli stessi testimoni ascoltati in questi giorni portano a pensare che la morte di Marco Brunelli, persona mite e benvoluta da tutti, sia stata una tragica fatalità. Restano ancora da chiarire l’ora esatta del decesso – l’uomo sarebbe morto almeno un giorno prima dal ritrovamento – e come possa essersi davvero procurato quelle brutte ferite. La Procura aveva infatti parlato di “molte tracce di sangue sparse per vari ambienti della casa“. Si attende infine anche il nulla osta da parte del magistrato che, una volta concluse le indagini, darà il permesso di riconsegnare la salma ai familiari per i funerali.